La Finanziaria è legge. Quattro ko e poi l’agognato sì. Niente esercizio provvisorio, non succedeva da 21 anni
Dopo più di quattro lustri, l'anno solare comincia con gli strumenti finanziari 'normali'. Ha retto il patto con qualche scivolata
Intorno alle 10/11 di ieri mattina, le facce dei deputati erano come quelle dei ragazzi in un post Capodanno, assonnate ma soddisfatte: perché alla fine, la Finanziaria c’è e dopo 21 anni (non accadeva dal 2003), la Regione comincia l’anno senza esercizio provvisorio. Testo snello, una trentina di articoli, norme finanziate con fondi regionali per oltre un miliardo di euro e stralcio di un maxi-emendamento da oltre 300 commi, approvato subito dopo il via alla Legge di Stabilità. Ma soprattutto, approvazione grazie al patto tra maggioranza ed opposizione che non è mai venuto meno durante i lavori d’aula e che era stato sancito prima di Natale. Con 39 voti favorevoli e 23 contrari l’ARS ha approvato, dunque, la legge di stabilità 2024-2026 della Regione siciliana.
Nel corso della maratona notturna di oltre otto ore, Sala d’Ercole ha approvato gli articoli della Finanziaria che erano rimasti in sospeso prima della pausa natalizia, per poi dare il via libera finale sia al ddl di Bilancio che al ddl di Stabilità. Il maxi-emendamento finale è stato messo a punto dal governo con gli input di maggioranza e opposizione: un lungo elenco di finanziamenti a comuni, enti e associazioni, unito a numerose norme ordinamentali senza previsioni di spesa. Nella notte tra lunedì e martedì (quella che L’Identità, non a torto, qualche giorno fa definì ‘dei lunghi coltelli a significare tutte le difficoltà che, in effetti, ci son o state) il governo era andato sotto quattro volte a Sala d’Ercole, con il voto segreto chiesto dall’opposizione, nel corso dell’esame dell’articolo 2: le riserve per i Comuni.
Marianna Caronia, deputato della Lega, sempre al nostro giornale disse che sarebbe stato questo lo scoglio più difficile come poi in effetti si è rivelato. L’Assemblea regionale siciliana, dopo avere approvato il disegno di legge di stabilità, intorno alle 10 di ieri mattina, ha approvato anche il bilancio della Regione e il disegno di legge stralcio con le norme del maxi emendamento. “L’approvazione della legge di Stabilità e del Bilancio senza fare ricorso all’esercizio provvisorio, per la prima volta dopo moltissimi anni, rappresenta un grande risultato per il governo regionale che si era prefissato questo obiettivo, ma anche per il Parlamento siciliano che ne ha compreso l’urgenza e l’importanza.”, il commento soddisfatto di Renato Schifani, Governatore della Sicilia.
Ed in effetti, al di là del fatto che la Legge di Stabilità sia passata, c’è proprio la ‘vittoria’ di Schifani del suo governo e della maggioranza, di cominciare l’anno solare senza fare ricorso all’esercizio provvisorio e ai dodicesimi ma basandosi sullo strumento finanziario e i suoi contenuti. Cosa che non succedeva da più di quattro lustri e, più o meno, da cinque legislature. “Un grazie anche al presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gaetano Galvagno, per l’opera continua di mediazione e per l’autorevolezza dimostrata nel suo ruolo. Un apprezzamento ai deputati di maggioranza per il lavoro svolto con grande senso delle istituzioni e ai partiti di opposizione per il senso di responsabilità dimostrato.
Finanziaria La coalizione che sostiene il governo – ha pure detto Schifani, rilasciando la sua dichiarazione per iscritto – ha dato ancora una volta dimostrazione di compattezza e di solidità”. Il grazie Galvagno se lo merita perché si deve a lui la mediazione decisiva. “Voglio sottolineare in ogni caso che evitare l’esercizio provvisorio non era un’impuntatura mia e del mio governo ma un’esigenza sottolineata anche dal mondo delle imprese per liberare risorse certe in tempi celeri per lo sviluppo della nostra economia. Abbiamo dato un importante segnale di efficienza ai siciliani e dimostrato una sintonia con le realtà produttive che va portata avanti per il bene della nostra Isola. Con questa Finanziaria abbiamo dato risposte agli enti locali, alle fasce sociali più deboli e varato misure per la salvaguardia del nostro territorio”, il commento finale di Schifani