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Attualità

La dieta mediterranea come antidoto e cura: il convegno a Catania

di Elisa Petrillo -





In un’epoca in cui la salute pubblica è al centro di dibattiti internazionali e la nutrizione assume un ruolo sempre più determinante nelle politiche di prevenzione, l’Università degli Studi di Catania oggi diventa il teatro di un simposio cruciale: “La dieta mediterranea: antidoto alimentare per la salvaguardia della salute e la cura delle malattie”. Il convegno rivolto a studenti, operatori del settore e cittadini, si propone di analizzare e discutere la dieta mediterranea, un modello alimentare salutistico che l’UNESCO ha riconosciuto come patrimonio dell’umanità, ponendo una particolare enfasi sulla sua validità nell’attuale contesto socio-sanitario. La dieta mediterranea, con il suo regime ricco di antiossidanti e acidi grassi monoinsaturi, sarà trattata sotto la lente di studiosi e professionisti della salute, che la ritengono strumentale nella prevenzione di patologie metaboliche e cronico-degenerative. E proprio questa filosofia sarà esplorata e celebrata in ogni suo aspetto nel corso dell’evento. I saluti istituzionali saranno affidati al prof. Mario D’Amico, Direttore Di3A, al ssa Vice Prefetto di Catania, Rosaria Giuffré, che apriranno la giornata, offrendo il benvenuto e sottolineando l’importanza della collaborazione istituzionale per il benessere della comunità. Il programma scientifico del convegno si articolerà attraverso presentazioni che coprono vari aspetti multidisciplinari. Il prof. Umberto Anastasi si addentrerà nella valutazione di pratiche agricole ecologiche con la sua disquisizione intitolata “Cereali-Legumi: una combinazione agroalimentare ecologica e salutogenica dal campo alla tavola”. L’intervento metterà in risalto l’interazione tra biodiversità colturale e benessere nutrizionale, un connubio fondamentale nell’agricoltura sostenibile. La prof.ssa Margherita Ferrante illustrerà il nesso tra alimentazione, salute pubblica e sostenibilità ambientale nel suo intervento “La dieta mediterranea in era Climate Change e One Health: dalla prevenzione alla cura”, un tema che si snoderà attraverso le implicazioni del cambiamento climatico sulla disponibilità e la qualità dei prodotti tipici della dieta mediterranea. La dott.ssa Giuliana Pavone entrerà nel dettaglio della relazione tra dieta e oncologia con il suo approfondimento “La dieta mediterranea nella prevenzione e cura del cancro: tra evidenze scientifiche e falsi miti”, un argomento di frontiera che esploreranno il potenziale antitumorale degli alimenti mediterranei attraverso l’analisi di studi epidemiologici e interventistici. Un aspetto spesso trascurato ma di crescente rilevanza sarà lo spreco alimentare, e il prof. Giuseppe Mancini si farà portavoce di questa tematica con la sua presentazione “Spreco alimentare al cubo: l’impatto del cibo che nessuno mangerà”, un intervento che fornirà dati allarmanti ma necessari per comprendere l’urgenza di una maggior consapevolezza e responsabilità collettiva verso le risorse alimentari. A chiusura del convegno una sessione di dibattito sotto la guida del prof. Salvatore Luciano Cosentino e della prof.ssa Margherita Ferrante, i quali sintetizzeranno le tematiche discusse e delineeranno le prospettive per future ricerche e interventi. L’equilibrio alimentare si costruisce su una continuità comportamentale e alimentare che mette in gioco anche il movimento, la convivialità e i tempi di riposo e attività. Non esistono cibi “proibiti” come neanche cibi “miracolosi”, ma alimenti che si possono e si devono consumare abitualmente (come la frutta, la verdura, i farinacei, il pesce) e altri che si possono e si devono consumare con limitazione (come i cibi zuccherati o troppo salati, le carni rosse, i grassi di origine animale). Mangiare bene e avere stili di vita salutari (dieta mediterranea, movimento quotidiano, no fumo, no alcool) ci aiuta a vivere meglio e prevenire tutte le patologie. Alla luce di queste considerazioni, questo evento diventa non solo una conferenza accademica ma un chiaro segnale verso l’adozione di stili di vita che abbraccino la sostenibilità e il benessere, rivestendo un ruolo chiave nello sviluppo di politiche sanitarie basate su solide evidenze scientifiche.