Il piccolo Evan ucciso a un anno e mezzo: ergastolo a mamma e patrigno
Anche se sono passati poco meno di 4 anni, quella del piccolo Evan è una storia scolpita nelle coscienze dei siciliani e degli italiani. E ancora oggi, a parlarne, suscita turbamento e indignazione.
La Corte d’Appello di Catania ha confermato la condanna all’ergastolo per Letizia Spatola, 25 anni, e Salvatore Blanco, 33 anni, madre e patrigno di Evan, il bambino di un anno e mezzo morto il 17 agosto 2020 a Rosolini, nel Siracusano, a causa di percosse e maltrattamenti continui.
Secondo l’accusa Evan è morto per “una grave insufficienza cardio-respiratoria da broncopolmonite da aspirazione”, conseguenza, secondo i periti, delle lesioni subite nel corso dei mesi. I medici del pronto soccorso di Modica, dove il piccolo era stato portato già con ecchimosi sul corpo, avevano scoperto fratture multiple, sia recenti che pregresse, non tutte curate in ospedale.
In particolare Salvatore Blanco, patrigno di Evan, è accusato di aver sottoposto il bambino a continui maltrattamenti, e con questi avergli provocato le lesioni mortali. Poi c’è la mamma, Letizia Spatola, che secondo l’accusa non sarebbe mai intervenuta per proteggere il figlio e avrebbe addirittura cercato di nascondere le violenze alle autorità.
Tra le prove necessarie per confermare la condanna all’ergastolo ci sono i referti medici che documentano le numerose fratture e lesioni sul corpo di Evan; le intercettazioni ambientali e riprese video che mostrano il comportamento violento di Blanco nei confronti del bambino e le testimonianze di alcuni familiari che hanno notato i segni di maltrattamento su Evan.
E se Salvatore Blanco durante i procedimenti ha negato le accuse, la mamma di Evan ha sostenuto di essere stata succube del compagno e di non essere stata in grado di proteggere il figlio, se è vero che le è stata riconosciuta la semi-infermità mentale. Anche per questo la donna, nonostante la condanna all’ergastolo emessa in primo grado dalla Corte d’Assise di Siracusa nel luglio 2022, si trova ai domiciliari, mentre Blanco è attualmente rinchiuso in carcere. Ricordiamo che la famiglia di Evan e, in particolare, la nonna paterna, il padre naturale e gli zii si sono costituiti parte civile nel processo.