Gioco d’azzardo dietro l’angolo: adesso anche in tabaccheria
di LUCA BONINA – Centri scommesse o attività che ospitano gioco d’azzardo non dovranno più sottostare ad alcun obbligo di distanza minima dai luoghi sensibili.
La Sicilia, come riporta l’agenzia Agimeg, diventa così ufficialmente, dopo Abruzzo, Campania, Calabria e Marche, la quinta regione d’Italia ad escludere i tabaccai dalle misure riguardanti il distanziometro. Una novità contenuta tra gli emendamenti della Finanziaria regionale recentemente votata dall’Assemblea regionale siciliana che di fatto ha approvato la modifica della legge regionale 21 ottobre 2020 che aveva introdotto tale distanziometro.
“Subordinare le tabaccherie a ulteriori distanze minime per l’offerta dei predetti giochi sarebbe un controsenso oltre ad essere eccessivamente pregiudizievole considerato che, contrariamente alle altre tipologie di esercizio, non hanno libertà di dislocazione” scrive la relazione tecnica che accompagna l’emendamento, dove viene anche sottolineato che “la soluzione proposta rappresenta la sintesi ottimale tra la tutela della salute dei cittadini, con la prevenzione dei disturbi da gioco d’azzardo patologico, e la tutela delle attività economiche legali che raccolgono il gioco”. L’emendamento infine stabilisce che “non è considerata nuova installazione o nuova apertura il cambio della titolarità dell’esercizio, il cambio del rappresentante legale, il cambio del concessionario e il cambio della ditta proprietaria degli apparecchi”.
A parlare di risultato storico per i tabaccai siciliani è il Sindacato dei totoricevitori sportivi: “In buona sostanza, per la quinta volta, un’amministrazione regionale – si legge in una nota stampa – riconosce le peculiarità professionali e normative proprie dei soli titolari di tabaccheria e, in ragione di esse, afferma l’idoneità delle rivendite a ospitare giochi quali scommesse e apparecchi da intrattenimento a prescindere dalla vicinanza o meno delle stesse da luoghi definiti sensibili. Da oggi dunque, anche in Sicilia, la garanzia di tutela per i giocatori e per la salute dei soggetti fragili è garantita dai tabaccai con la loro professionalità e affidabilità. Questo nuovo traguardo ci consentirà di proporre con convinzione l’affermazione del principio dell’esclusione dei tabaccai nell’ambito del riordino normativo dei giochi a livello nazionale”.
A militare invece dalla parte dei contrari è Federconsumatori che parla di scelta politica su cui l’Ars dovrà assumersi le doverose responsabilità. “In questa vicenda ci sono solo due protagonisti: i soldi e la salute – afferm Alfio La Rosa, presidente di Federconsumatori Sicilia -. I soldi sono quelli dello Stato, che da decenni ha deciso di permettere il gioco legale, regolamentandolo e tassandolo al fine di garantirsi introiti fiscali pari a circa 15 miliardi l’anno. Ma ci sono anche i soldi dei tabaccai, che da quando il fumo di sigarette è meno diffuso tra la popolazione sono costantemente in cerca di fonti di reddito alternative. Poi ci sono la salute e soprattutto i rischi per la salute. La ludopatia esiste, è un problema sanitario, economico e sociale e la proliferazione dei punti di gioco non fa altro che favorirla”.
Federconsumatori Sicilia in sostanza vuole che si sappia una cosa: “Non c’è una questione giuridica sull’applicazione del distanziometro ai tabaccai, l’orientamento delle toghe è chiaro e va verso l’applicazione del distanziometro ai tabaccai anche se, per legge, i tabaccai non possono spostare a piacimento la propria attività economica.
Chi dice che i tabaccai dovrebbero essere esclusi dal distanziometro perché, avendo una rivendita di generi di monopolio, non possono spostare l’attività abbastanza lontano dai luoghi sensibili sta mentendo? La decisione di salvare i tabaccai è legittima, ma è una scelta politica e non certo una scelta obbligata e chi ha preso tale scelta deve assumersene la responsabilità”.