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Politica

Finanziaria al rush finale: pronti alla lunga notte tra lunedì e martedì prossimi

Tra l'8 e il 9 gennaio, sarà varato lo strumento che riassume la politica economica del governo di Renato Schifani. Sinora, tutto bene...

di Salvatore Cannata -





Sarà una notte buia e tempestosa o una notte serena ma faticosa? E sarà faticosa per le cose da fare e per gli ostacoli da scavallare? E ‘sto governo e ‘sta maggioranza, dovranno reggere solo l’urto delle opposizioni oppure dovranno preoccuparsi del fuoco amico? Sarà insomma, una Notte dei Lunghi Coltelli magari un po’ meno cruenta di quella del giugno di 90 anni fa in Germania oppure saranno ore all’insegna del ‘volemose bene’ e andiamo avanti? Di che notte parliamo? Ma di quella che trascorrerà tra la sera di lunedì 8 e la (presumibilmente) tarda mattinata di martedì 9 gennaio quando, secondo road map tracciata, sala d’Ercole varerà la Finanziaria. Stando ai rumors che rendono meno spessi e meno impermeabili i muri di Palazzo dei Normanni, non sarebbe poi così tanto confermata la serenità appalesata dalle voci del governo di Renato Schifaniche ha comunque redatto un lavoro concordato con la maggioranza– soprattutto dopo l’approvazione della gran parte degli articoli che compongono gli strumenti finanziari a fine anno scorso, per “creare le condizioni per nuovi investimenti nell’Isola”, come ha detto il Governatore. Il clima sembra sereno ma in Sicilia, nella politica siciliana e nei palazzi palermitani in particolare, storia insegna che nulla è mai ciò che appare. Tant’è vero che lo stesso Governatore, sarebbe impegnato anche in prima persona, in un po’ troppo frequenti chiamate al telefono di convenevoli cordialità di inizio anno.

In ogni caso, Sala d’Ercole ha scelto la ‘formula sharing’ per il voto, convinta dal clima di grande condivisione di questi giorni di vigilia del voto finale sulla Finanziaria regionale che darebbe soddisfazione anche alle esigenze territoriali manifestate dai singoli deputati. Ed è lì il problema ed il richiamo alla notte tempestosa di cui sopra. Perché se per caso, tra una piega e l’altra del complicato strumento finanziario, qualcuno non dovesse vedere soddisfatte le proprie richieste, può succedere di tutto. Ma proprio di tutto. Non sino all’extrema ratio ma quasi. Intanto per la minoranza c’è un budget di spesa di 9 milioni –300mila circa a singolo deputato– mentre per quelli di maggioranza, si va ad un totale di 20 milioni di euro, che significano più o meno 500.000 euro a deputato. Ci stanno provando quelli che governano la Sicilia a fare sintesi entro la fine di questa settimana.
A redigere, insomma, un testo blindato e condiviso magari dentro le finanze disponibili e a far fruttare quel 90% di articoli già approvati nella Legge di Stabilità. I problemi seri di tenuta, riguarderanno non solo le aspirazioni dei singoli deputati ma anche e soprattutto le riserve per i comuni, terreno di scontro e di contrasti. Marco Falcone, il delegato all’Economia del governo di Palazzo d’Orleans, continua a dire che i quattro pilastri che sorreggono lo strumento finanziario, reggono e reggono bene. E continua a portare ad esempio gli stanziamenti per lavoratori, precari e imprese. Ma non fuga del tutto i dubbi perché la Finanziaria non è mai terreno agevole, spesso nasconde insidie quando meno chi governa se lo aspetta, perchè i deputati pretendono ed esigono e sono poco disposti ad assecondare ciò che non garba. Soprattutto quello che ‘spunta’ quando si va a discutere immediatamente prima delle decisioni.
Aspettiamo, dunque, questa notte tra l’8 e il 9 gennaio. Già da lunedì mattina, quando dopo le lunghe vacanze, i parlamentari faranno rientro a Palermo, cominceranno sicuramente i primi abboccamenti e patti. Che però, dovranno tenere ‘alla prova d’aula’. Chissà…