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Filippo Mosca resterà in carcere: la decisione dei giudici

di massimilianoadelfio -





Filippo Mosca resterà ancora nel carcere di Porta Alba (Romania).
Il 29enne di Caltanissetta si trova in carcere da ormai 10 mesi con l’accusa di traffico internazionale di sostanze stupefacenti, dopo una condanna a 8 anni e 3 mesi in Romania.
I giudici, nella giornata di ieri, hanno confermato le misure cautelar e respinto la richiesta di domiciliari avanzata dai difensori di Mosca.
La sentenza in appello era attesa per il prossimo 19 aprile, ma il pronunciamento sui domiciliari è arrivato diverse settimane prima della data fissata. E così il giovane siciliano rimane in carcere, dove, secondo quanto denunciato dalla mamma Ornella Matraxia e dai suoi legali difensori, Mosca vive in condizioni disumane – “Ogni volta che lo vedo è triste e sfiduciato. Cerco di fargli forza ma è molto difficile” aveva affermato la madre – condizione che avrebbe reso possibile richiedere il rimpatrio con esecuzione domiciliare nel territorio nazionale. Ma la richiesta non è stata accettata.
Stessa sorte di Mosca è toccata all’amico Luca Cammalleri e anche alla ragazza italiana italiana che si era fatta recapitare il pacco nell’albergo di Filippo Mosca, al cui interno, invece che cosmetici, la polizia ha trovato 150 grammi di droga.
Ricordiamo che Filippo Mosca si era recato in Romania con l’amico Luca Cammalleri per partecipare a un festival musicale. “Sinceramente non so più cosa dire, non mi aspetto più nulla dal giudizio della sentenza di appello e non mi pare che le intenzioni dei giudici siano le migliori. Sono giudici vergognosi”, commenta la madre, Ornella. “Non credo che la politica italiana – aggiunge – abbia svolto un ruolo fondamentale in questa storia, che ci ha fatto entrare nel tunnel più buio senza uscita ormai da 11 lunghi mesi. L’ambasciata italiana è stata presente e ringrazio tutti, ma ci dicono sempre che non possono entrare nel merito e nelle decisioni del sistema giudiziario romeno, Non mi pare, però, che sia stato fatto uno sforzo in più”.
“Nel frattempo – dice ancora la madre-, viviamo nella disperazione, come Filippo che si è trovato all’improvviso coinvolto in fatti che ha sempre respinto perché non ha mai commesso”.
Il prossimo 5 aprile l’eurodeputata Francesca Donato (Nuova Dc) assieme all’ambasciatore d’Italia in Romania farà una visita in carcere a Filippo, Luca e alla ragazza per verificare le loro condizioni di detenzione, che in questi mesi sembrerebbero essere leggermente migliorate da quelle “disumane” denunciate.
“Vivono come fossero in isolamento – conclude Ornella Matraxia, – non sono più 24 in cella, ma passano l’ora d’aria in un piccolo cortile di pochi metri quadrati, il cibo continua a essere pessimo sia nella qualità che nella quantità. E Filippo, che soffre di problemi gastrici, dovrebbe seguire un regime dietetico ben preciso”. Le famiglie, in apprensione per i ragazzi, mandano loro denaro per consentire ai ragazzi italiani di comprare scatolette nel minimarket del carcere. Un aiuto per “sopravvivere” in modo più dignitoso possibile