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Emergenza donazioni: tragica carenza di sangue, a Messina si riparte da zero

di Salvatore Cannata -





C’è un’emergenza donazioni di sangue: a Messina, in particolar modo. L’allarme viene dall’Istituto Polispecialistico COT. “Riteniamo essenziale, vista la tragica carenza di sangue nella nostra città, l’opera di sensibilizzazione e la campagna di comunicazione portata avanti in questi mesi dalla nostra struttura sanitaria, così come dalle altre a Messina. Tuttavia, allo stesso tempo, valutiamo che questa atavica criticità non cesserà fino a che non si ripristineranno anche alcune buone pratiche. Tra queste, quella espletata una volta dai chirurghi stessi che sensibilizzavano i congiunti o amici dei pazienti che potenzialmente potevano avere necessità di emocomponenti, a procedere con la donazione.

Difatti, quando questa forma di persuasione veniva effettuata, c’erano maggiori donazioni senza alcuno sforzo, poiché tutti erano consapevoli che il sangue che donavano, anche se non andava al proprio parente direttamente, era una forma di ‘dono’ importante perché aiutava tutto il sistema a funzionare meglio e quindi indirettamente davano una mano anche al proprio congiunto”. Non sono parole di monito quelle che usa Marco Ferlazzo, ceo dell’istituto Clinico Polispecialistico COT di Messina che insieme al Direttore sanitario Domenico Chiera, hanno inviato una lettera all’assessorato regionale alla Salute, al DASOE (il Dipartimento Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico della Regione) e all’Aiop Sicilia (l’Associazione Italiana Ospedalità Privata) oltre che al Policlinico di Messina -il centro trasfusionale al quale pure la COT afferisce per il sangue-. Le parole nella missiva, invitano tutti a promuovere questa iniziativa tra i chirurghi. Con l’andare del tempo e per diverse ragioni, questa buona pratica è andata in disuso. Ferlazzo e Chiera, spiegano che, sostanzialmente, “si è formata la rete dei Servizi Trasfusionali che è delocalizzata su base territoriale e soino nate le Strutture Regionali di Coordinamento automatico per le donazioni, che però non hanno dato i risultati sperati”.

Emergenza donazioni sangue a Messina: obiettivo aumentare il numero di donatori

Manca dunque, quella forma di moral suasion che spingeva molti a donare. E si sa quanto fosse fondamentale tutto questo non per impinguare le riserve ma pere salvare vite umane. Perché spesso, ci si dimentica che donare serve proprio a questo. “Noi da tempo – proseguono Marco Ferlazzo e Domenico Chiera in quello che è un vero e proprio appello di fronte ad un’emergenza ormai tangibile e grave – abbiamo cercato di ripristinare questa abitudine, tanto che abbiamo diffuso dei post di sensibilizzazione sui social circa la problematica e i nostri operatori, prima del ricovero, invitano sempre i congiunti/amici dei pazienti anche informalmente a donare. Ci preme sottolineare che la nostra struttura è stata sempre sensibile alla problematica ed infatti, sin dagli anni ’90, oltre ad implementare una intensa attività di promozione riguardo le donazioni e il buon uso del sangue, ha provveduto a fornirsi della necessaria strumentazione per il recupero intra-post-operatorio di sangue, che continua ancora oggi e che ci ha permesso e ci permette di sopperire, ove possibile, all’utilizzo di sangue di banca e a poter trattare anche i pazienti che, per credo religioso, rifiutavano e rifiutano la trasfusione di emocomponenti da donatore”.

E’ assolutamente scontata ed evidente, la necessità di aumentare il numero dei donatori di sangue e accrescere la sensibilità verso un gesto che può fare la differenza per tanti. Obiettivo condiviso ed è condivisibile l’azione del Policlinico di Messina tanto che la direttrice dell’Unità Operaativa Complessa di Medicina Trasfusionale, la dottoressa Eugenia Quartarone, con la quale giornalmente la COT collabora, punta a concretizzare tutte le azioni per risolvere la problematica della carenza di sangue che rappresenta ormai un’emergenza. Di recente al ‘Martino’ di Messina, la dottoressa Quartarone ha predisposto sale di donazioni più confortevoli, una colazione offerta al termine della procedura. Fa parte di una efficace azione di sviluppo che va a fare il paio con l’implementazione di campagne di comunicazione mirate. E da non trascurare, anche l’allestimento di due stalli di parcheggio specifici per i donatori.