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Uno degli aeroporti più importanti d’Italia irraggiungibile per la Fiera dei Morti

di Cesare Pluchino -





L’aeroporto di Catania servito da una tangenziale spesso intasata, la serata di domenica caratterizzata dal rientro dei due giorni festivi, il weekend dei ‘morti’, la Catania Tattoo Convention, evento di rilievo nazionale andato in scena l’1 e il 2 novembre al palaghiaccio di viale Kennedy con 150 stand, che ha contribuito al grande afflusso nella stessa zona. Come se tutto questo non bastasse, il parcheggio scambiatore di Fontanarossa scelto per ospitare la Fiera dei Morti, tradizionale appuntamento catanese.

Di peggio non si poteva fare e non si comprende perché Catania sceglie un nome altisonante come quello di Trantino per la poltrona di primo cittadino, se poi si inciampa su queste storielle di paese, più adatte ad una sagra di periferia affidata ad amministratori senza esperienza.

E siccome siamo in Sicilia, c’è anche la nota colorita, meglio delle decorazioni di Dolce e Gabbana, perché in un ordine normale delle cose, per quello che ne è derivato da questo caos, l’assessore al ramo, quello allo sviluppo economico, si sarebbe già dimesso, invece, udite udite, pensa di essere ancora al suo posto per l’edizione del prossimo anno e promette, intanto, di cambiare sito.

Roba da far accapponare la pelle

Leggere le giustificazioni dell’assessore per quanto accaduto, rilascia la caratura del soggetto: «Vogliamo capire insieme cosa non ha funzionato e se il caos a cui abbiamo assistito sia dipeso anche dall’organizzazione della viabilità. Pensiamo che in primis ci sia stato un afflusso superiore agli altri anni, che non abbiamo ancora quantificato. Le festività quest’anno sono cadute nel fine settimana e il tempo è stato buono. Tutti elementi che hanno contribuito ad aumentare le presenze». Di sicuro c’è che dal prossimo anno il sito che ospiterà la Fiera sarà un altro.”

Una scelta che più infelice non poteva essere e che trova smarriti gli amministratori di fronte all’incombente pericolo del prossimo fine settimana, giorno di chiusura della Fiera.

È accaduto di tutto, viabilità paralizzata, cittadini e turisti imbottigliati per ore nel traffico. La zona adiacente all’aeroporto congestionata fino a tarda sera, sono stati in molti a perdere il volo. È inammissibile che una città che si definisce anche a vocazione turistica costringa la gente a scendere da taxi e autobus bloccati nel traffico per ore, per raggiungere a piedi l’aeroporto. Vedere correre gente a piedi, sulla tangenziale, fra le autovetture, con borsoni, zaini e valige, sono state scene che nemmeno un film di Cetto La Qualunque avrebbe saputo produrre.

Tutto il mondo è paese e un consigliere comunale del Partito Democratico, invece di chiedere che tutti fossero andati a casa, sindaco in testa, preannuncia un’interrogazione per chiedere all’amministrazione comunale “se non sarebbe stato più opportuno individuare una sede diversa per il tradizionale mercato e se per i prossimi anni si è intenzionati a trovare un’area più consona pessima cartolina che si portano a casa e che certamente non giova all’immagine della nostra terra.”

Della serie, opposizione al borotalco.

I bus che portavano viaggiatori all’aeroporto dalle province limitrofe hanno impiegato oltre 4 ore per raggiungere Catania, invece delle normali 2 ore, 2 ore e mezzo nelle ore di punta per i lavori sulla Ragusa Catania.

Per dare l’idea della gravità della situazione, basti pensare che i tassisti hanno rinunciato a lavorare non potendo offrire nessuna garanzia, sui tempi, ai clienti.

Anche la SAC, società di gestione dell’aeroporto ha parlato di scelte infelici, ma fra gente di potere non si va oltre, non si mai, soprattutto in tempo di rinnovi di CDA.

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