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Ambiente

Dimenticare Palermo capitale internazionale della munnizza

di Redazione -





Servono 10 milioni di euro di capitale per la RAP

di Antonino Marfia

Palermo, capoluogo della regione Sicilia, fondata dai Fenici nel VIII secolo a.C., ha una storia ricca e variegata, influenzata da diverse culture e civiltà tra cui i Romani, i Bizantini, gli Arabi e i Normanni.

Città rinomata per la sua architettura e il suo patrimonio culturale, che riflettono le diverse dominazioni che si sono succedute nel corso dei secoli. Tra gli elementi di maggior rilievo turistico vi sono la Cattedrale di Palermo, il Palazzo dei Normanni con la Cappella Palatina, il Teatro Massimo, il Mercato di Ballarò e in epoca più recente la “munnizza”, dalla quale però i turisti non riescono a rimanere affascinati immortalandola con selfie e foto di gruppo.

La munnizza provoca un grande disagio non solo ai turisti, che non si spiegano perché una città così bella si sia ridotta in queste condizioni, ma soprattutto ai residenti, che oltre alle maleodoranti esalazioni sono costretti a respirare i fumi derivanti dai focolai che vengono appiccati per sbarazzarsi del problema.  

Questa piaga non trova “risetto” e il rimpallo di responsabilità sembra essere un passatempo per destabilizzare l’opinione pubblica. Ma di chi è la colpa?

Risorse Ambiente Palermo, meglio conosciuta con l’acronimo di RAP, è fortemente ridimensionata nella sua forza lavoro, tant’è che dalla sua creazione ad oggi perde circa 1000 lavoratori e 6 dirigenti. Non c’è un direttore generale e soltanto dal primo luglio sono stati assunti 2 dirigenti tecnici.

Da anni l’azienda sopperisce a questa mancanza di personale con un accordo di secondo livello che prevede i doppi turni per gli operai a fronte di un benefit economico. Questo accordo, che i sindacati avevano sospeso, comunque non è più sufficiente; soprattutto nei periodi festivi, la carenza lavorativa non riesce ad essere coperta dal doppio turno lavorativo .

Il comune di Palermo, attraverso i suoi revisori dei conti, nei scorsi giorni ha consigliato la giunta ad intraprendere azioni di responsabilità nei confronti della Rap sua partecipata spingendo il sindaco,  Roberto Lagalla, a chiedere l’intervento del prefetto con il quale ieri si è tenuta una riunione congiuntamente alle sigle sindacali. Attraverso questo intervento sembrerebbe scorgersi la fine del tunnel.

“Non avere firmato l’accordo sul doppio turno di raccolta ha messo in strada quasi 200 tonnellate di rifiuti in una sola giornata”, hanno dichiarato a margine dell’incontro i segretari aziendali Fit Cisl Vincenzo Traina e Fiadel-Cisal Francesco Sinopoli che aggiungono: “è stato dimostrato con i fatti che i lavoratori Rap fanno il massimo sforzo con quei pochi mezzi e strumenti messi a loro disposizione”.

“Continuiamo ad avere fiducia nell’Amministrazione Lagalla” – continuano i due rappresentanti dei lavoratori – “e con senso di responsabilità verso la città siamo tornati a firmare l’accordo sul doppio turno di raccolta, che merita quale immediata risposta la ricapitalizzazione della società e le assunzioni vere ed a tempo indeterminato”.

Altre organizzazioni sindacali che in azienda sono prive di rappresentanza tra i lavoratori e che non sono d’accordo con il doppio turno di raccolta si pongono nella posizione di volere la città in ginocchio, tanto non sarebbe responsabilità loro – tuonano i rappresentanti di Fit Cisl e Fiadel-Cisal su Rap.

La Cgil lancia un appello al presidente della Rap Giuseppe Todaro: “Rap assuma i vincitori del concorso, i doppi turni non sono la soluzione per risolvere l’emergenza né tantomeno per pensare al futuro”, lo afferma il segretario della Fp Cgil Palermo, Andrea Gattuso.

A noi non resta che aspettare, immaginando una città splendente sognando i suoi antichi fasti, libera da immondizia e ricordata dalle migliaia di turisti che giornalmente la visitano per i suoi monumenti, le tradizioni, la cultura e la sua l’ospitalità, consapevoli che perché questo sogno diventi realtà istituzioni, politica e azienda dovrebbero coalizzarsi e sottoscrivere un patto per una città nuova. Sicuramente la parte più importante devono farla i cittadini conferendo consapevolmente i rifiuti.