Catania, minaccia di bruciare la madre per ottenere denaro: 44enne arrestato
Un’altra pagina nera di violenza domestica si consuma nel cuore di Catania, dove una donna di settant’anni ha trovato il coraggio – e la lucidità – di chiedere aiuto alla polizia mentre il figlio, un 44enne pluripregiudicato, la minacciava di morte nel tentativo di estorcerle denaro. Una storia che si ripete, purtroppo, con inquietante frequenza nei racconti di cronaca e che fotografa una forma di violenza sommersa, spesso taciuta per paura o vergogna: quella esercitata all’interno della stessa famiglia.
Secondo quanto ricostruito dagli agenti delle Volanti, l’uomo – già noto per precedenti in materia di droga – avrebbe iniziato a vessare la donna sin dal mattino, pretendendo soldi e passando alle minacce quando la madre non ha ceduto. L’escalation si consuma poco prima dell’ora di pranzo, quando, al rientro dal supermercato, la settantenne si ritrova bersaglio di oggetti scagliati contro di lei dal figlio, ormai fuori controllo. È in quel momento che la donna chiama la polizia e dà l’allarme.
La reazione del 44enne, alla sola vista del telefonino, è ancora più violenta. “Mi devi dare i soldi. Te lo faccio vedere io se non lo fai: brucio te, la casa e pure la macchina”, avrebbe urlato contro la madre, minacciandola di incendiare tutto. Una frase che restituisce con crudezza la fragilità di chi vive intrappolato tra affetto familiare e paura quotidiana.
Gli agenti, giunti immediatamente nell’abitazione in pieno centro, mettono in sicurezza la donna, ormai stremata e terrorizzata, e bloccano l’uomo che continua a inveire e minacciarla perfino davanti alla polizia.
Il racconto della vittima delinea un quadro ancora più pesante. Da oltre un anno – spiegano gli investigatori – la donna subiva un crescendo incontrollabile di richieste di denaro, aggressioni verbali e comportamenti violenti. Aveva già tentato di allontanare il figlio con l’aiuto dei parenti, arrivando persino a denunciarlo per maltrattamenti e atti persecutori. Ma la spirale non si era mai fermata.
Questa volta, però, la telefonata alle forze dell’ordine ha interrotto un destino che rischiava di precipitare. L’uomo è stato arrestato in flagranza per maltrattamenti in famiglia e tentata estorsione, e ora si trova in carcere in attesa dell’udienza di convalida.
Una vicenda che richiama, ancora una volta, la necessità di non voltarsi dall’altra parte: la violenza domestica non ha età, non ha ruoli, non risparmia nessun contesto. E spesso, come in questo caso, è la parola della vittima – detta al momento giusto – a fare la differenza tra la tragedia e la salvezza.
