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Catania, lo strano caso Tartaglia: dalla sinistra a consulente del sindaco di centrodx

Era designato assessore con il candidato sindaco poi seccamente sconfitto da Enrico Trantino. Che lo ha voluto con se per le sue competenze

di Redazione -





È un ingegnere catanese e lavora per una società internazionale di servizi di ingegneria. Ha una passione per la musica e per il canto, ma il suo pallino è la mobilità. Il quarantaduenne Andrea Tartaglia da qualche mese è consulente alla mobilità del comune di Catania. Niente di strano se non fosse che, in campagna elettorale, era stato assessore designato del candidato sindaco del centrosinistra Maurizio Caserta.

Da assessore per il candidato di centrosinistra a consulente alla mobilità del sindaco di centrodestra, il passo non è così breve. Ci racconta com’è successo?
“In realtà è tutto molto più semplice e banale di quanto sembri, senza stranezze. Tanto per cominciare, sono un tecnico, non un politico, e la mia passione e la mia volontà di contribuire al bene di Catania, sia da solo che in gruppo, sono note per chi mi conosce da tempo. In estate il Comune ha emesso un bando per consulenza a titolo gratuito nel settore della mobilità. Coerentemente al mio continuo interesse nei confronti della città, a prescindere dal colore politico, ho deciso di partecipare, supportato anche dall’associazione civica di Prima Vera Catania e informando la coalizione che mi aveva supportato e, con un po’ di sorpresa, ho vinto. E così, nel mio piccolo, ho la possibilità di dare un contributo concreto alla mia città”.

Catania continua a essere caotica, nonostante il netto miglioramento del servizio pubblico. Cosa manca ancora?
“Manca ancora molto, ma questo non deve spaventare. Manca, ad esempio, l’attuazione di un piano generale del traffico che, però, non può essere riferito al solo Comune di Catania. Questo, infatti, è solo il centro della grande Catania, la conurbazione vasta che è la realtà di fatto dove viviamo. Una città costituita da più comuni, dove addirittura la maggioranza dei catanesi risiede al di fuori del comune principale, a differenza di altre realtà demograficamente simili come Palermo o Genova. Questa frammentazione, in assenza di una governance su scala metropolitana, evidentemente, rende tutto più complesso da gestire. A livello infrastrutturale occorre tramutare in realtà e al più presto quanto già previsto dal PUMS, a cominciare dalla realizzazione di un sistema di trasporto rapido di massa con l’hinterland, oggi del tutto assente lungo le direttrici principali. Si potrebbe cominciare col più volte discusso collegamento tra la fermata della metropolitana Milo e i parcheggi di interscambio Santa Sofia e Due Obelischi, per poi proseguire, un po’ come si era immaginato con il progetto, poi purtroppo naufragato, di EtnaRail. Abbiamo bisogno che sia attivato il servizio ferroviario metropolitano sul passante ferroviario: abbiamo l’infrastruttura ma non ancora il servizio”.

Le iniziative per spingere i cittadini a usare il trasporto pubblico bastano o bisogna fare ancora qualcosa?
Si può sempre fare qualcosa in più. Bene fa l’amministrazione a promuovere l’uso dei mezzi pubblici, così come sono assolutamente positive, e il successo lo dimostra, iniziative come l’abbonamento TuGo o i prezzi speciali nel periodo delle festività. Ma ci sono sempre potenziali utenti che, pur potendosi servire del mezzo pubblico, ricorrono al proprio mezzo anche per andare in pieno centro storico, ad esempio, e qui torniamo al discorso di prima: non c’è un filtro reale alle auto e poi la sosta in pieno centro storico ha un costo molto simile ai parcheggi in zone ben più decentrate.

Quali sono le prossime mosse del consulente alla mobilità?
“Il consulente alla mobilità è solo un consulente e non ha potere decisionale, tuttavia ho riscontrato ascolto e attenzione, sin qui, da parte dell’amministrazione comunale, ad esempio nella definizione della futura area pedonale della zona di piazza Federico di Svevia, con un piano che permetterà di fondere la nuova area libera dal traffico indiscriminato con quella di piazza Mazzini di recente istituzione, comprendendo quindi anche le strade intermedie e luoghi di pregio oggi oltraggiati quali piazza Currò con l’ostello e le Terme dell’Indirizzo. Proporrò al sindaco di riprendere il progetto delle strade scolastiche, cominciando a individuare le prime nuove aree da interessare. C’è poi da sistemare anche la pista ciclabile esistente da via VI Aprile a piazza Stesicoro (via Gambino). C’è da riunire attorno a un tavolo Amts, Fce e Rfi per cominciare a parlare di tariffazione integrata per la mobilità metropolitana. E, a proposito di metropolitana, bisogna insistere con Fce, sebbene non sia di diretta competenza comunale, a migliorare la qualità del servizio per quanto riguarda frequenze e orari”.