Leggi:

Attualità

Catania è pronta per la festa: “Semu devoti, viva Sant’Agata”

di Elisa Petrillo -





Catania riabbracciare la sua amata Agata. La città si veste di festa, pronta a rinnovare il suo secolare legame. Le strade, i vicoli e le piazze si illuminano di devozione e di tradizione mentre i Catanesi si uniscono in un sentimento comune di venerazione. Sant’Agata è il momento in cui la città esprime la sua identità più profonda, accogliendo devoti e visitatori in un’atmosfera unica. Da domani a lunedì, saranno giorni intensi di Fede e tradizione, con un programma che intreccia momenti liturgici, culturali e di aggregazione. Domani, il cuore pulsante della festa prende vita con una processione per l’offerta della cera, con l’arcivescovo, i capitoli delle basiliche Cattedrale e Collegiata, il clero, gli alunni del Seminario interdiocesano, la scuola per il diaconato permanente ‘Sant’Euplio’, tutte le autorità civili, militari e religiose, accompagnate dai Gonfaloni della Città, della Città metropolitana e dell’ateneo e seguiti dalle storiche berline del Senato e dai Cerei.

Il corteo con la Carrozza del Senato partirà dalla Corte di Palazzo degli Elefanti per raggiungere la chiesa di Sant’Agata alla Fornace nella parte nord di piazza Stesicoro. In Cattedrale solenne Te Deum e la benedizione eucaristica. A chiudere la giornata i cosiddetti ‘fuochi do tri’, uno spettacolo pirotecnico a piazza Duomo e un concerto che coinvolge artisti e musicisti tra cui il Coro Lirico Siciliano e l’Orchestra del Conservatorio Vincenzo Bellini, trasformando le strade di Catania in un’arena di festa e di cultura. Domenica poi, i festeggiamenti iniziano già dalle prime ore del mattino con la Messa dell’Aurora alle 6 che dà inizio al percorso senza sosta della Santa Patrona per le vie della città. Salutata dallo sventolare dei fazzoletti bianchi dei devoti, il busto reliquiario di S. Agata viene portato in spalla lungo la navata della Cattedrale per essere depositato sul fercolo che accompagnerà la santa per le vie della città. Domenica, è anche il giorno dedicato al giro esterno di Sant’Agata -o fuori le mura-. Partendo da piazza Duomo, il fercolo -trainato dai devoti grazie a due cordoni- si dirige verso gli Archi della Marina ‘uscendo’ dalla città attraverso la Porta Uzeda. Prima sosta all’edicola votiva, conosciuta come Fontanella di S. Agata, con l’offerta della cera. Preceduto dalle dodici candelore, il fercolo costeggia gli archi della Marina per poi raggiungere la stazione e il viale Libertà, sino a via Umberto dove il passaggio della Santa è scandito dai fuochi di artificio.

La sosta dei portatori per riprendere le forze per le emozionanti tappe che ti attendono nel pomeriggio. Al grido di ‘Semu tutti devoti tutti’, i fedeli accompagnano il fercolo attraverso piazza Carlo Alberto per poi arrivare in piazza Stesicoro. E poi la salita dei Cappuccini che ripercorre i luoghi del suo martirio, dalla chiesa di S. Biagio (detta anche alla Fornace), alla chiesa di S. Agata al Carcere, fino a giungere alla Chiesa di S. Agata La Vetere (primo luogo di sepoltura della patrona) dove si celebrano i vespri. La processione del fercolo prosegue nelle strade dei quartieri popolari. Da via Plebiscito fino a via Garibaldi, piazza Risorgimento ed infine piazza Palestro (e il Fortino) dove un colorato spettacolo pirotecnico saluterà il passaggio della Santa Patrona che poi si addentra nei quartieri popolari di S. Cristoforo e Angeli Custodi per concludere il suo giro esterno con la tradizionale ‘Calata della Marina’ -la discesa che da via Plebiscito riporta al porto-. Ma prima di rientrare in cattedrale, il fercolo e le candelore devono oltrepassare gli archi della Marina. Lunedì poi, il Solenne Pontificale della Festa di Sant’Agata, presieduto da Sua Eminenza Reverendissima il Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi. Si continua con la processione nella parte interna della città, e uno dei momenti più caratteristici è la cchianata ‘i Sangiulianu, nella quale, correndo, i devoti trainano il pesantissimo fercolo dimostrando il loro coraggio.