Naro, a Calogero Vaccaro, vittima della mafia, intitolata la stazione Carabinieri
Cerimonia di intitolazione oggi a Naro della locale Stazione dei Carabinieri a Calogero Vaccaro, valoroso Maresciallo Capo dei Carabinieri che ha sacrificato la propria vita nella lotta contro la mafia, diventando un simbolo della legalità. Veniva ucciso il 30 giugno del 1963 in località Ciaculli, nel Palermitano.
Insignito della Medaglia d’Oro al Merito Civile “alla memoria”, massima onorificenza conferita dalla Repubblica Italiana a coloro che si sono distinti per atti di eroismo in circostanze eccezionali, Calogero Vaccaro è un nome che merita di essere ricordato con gratitudine e rispetto.
Parole che hanno caratterizzato la cerimonia odierna svoltasi alla presenza della vedova, Calogera Alaimo e dei 2 figli, Alfonso e Ignazio.
Alla resa degli onori al Comandante della Legione Carabinieri Sicilia, Generale D. Giuseppe Spina, da parte del Reparto d’Onore dell’Arma, ha fatto seguito l’intonazione del silenzio e la successiva scopertura di una lapide, alla memoria di un uomo al servizio dello Stato e che si è distinto per il suo senso del dovere e la sua dedizione alla giustizia.
Come Comandante di Stazione, operò in un contesto particolarmente difficile, caratterizzato da omertà e criminalità organizzata. Nonostante le minacce e le difficoltà, il Maresciallo Vaccaro non si tirò mai indietro, impegnandosi a fondo in complesse indagini per identificare e arrestare i responsabili di omicidi e atti intimidatori.
La piccola comunità di Naro, Comune di quasi 7 mila abitanti della provincia di Agrigento, dove Calogero Vaccaro era nato il 16 ottobre 1919, oggi ha voluto rendergli omaggio, ricordando il suo estremo sacrificio, esempio di elette virtù civiche ed altissimo senso del dovere:
“Con eccezionale coraggio ed esemplare iniziativa, nonostante il clima di forte tensione per il rischio di possibili attentati mafiosi, non esitava unitamente ad altri colleghi a ispezionare un’autovettura abbandonata al cui interno un ordigno era stato disinnescato dai militari artificieri, venendo mortalmente investito dalla violenta deflagrazione di un ulteriore ordigno proditoriamente occultato nel vano portabagagli”.
Un attentato che all’epoca sconvolse la comunità di Naro e provocò una reazione dura da parte dello Stato contro la mafia.
La commemorazione serve a mantenere viva la memoria di chi ha perso la vita combattendo la criminalità organizzata, così come serve a ispirare le nuove generazioni – ha evidenziato nel suo intervento il Comandante Provinciale, Colonnello Nicola De Tullio – ricordando il sacrificio di Vaccaro e dei suoi sei colleghi, il loro coraggio e la loro dedizione al servizio dello Stato. Nonostante i progressi fatti, la mafia rappresenta ancora oggi una minaccia – ha ribadito – e la lotta contro questa organizzazione criminale deve continuare senza sosta”.
L’intitolazione della Stazione dei Carabinieri a Vaccaro rafforza il legame tra l’Arma e la comunità di Naro, di cui Calogero Vaccaro era parte integrante.
Il suo sacrificio rappresenta un esempio luminoso per le nuove generazioni e deve essere motivo d’ispirazione per tutti coloro che credono nei valori della giustizia e della legalità.
La figura del Maresciallo Vaccaro è oggi un simbolo della lotta contro la criminalità organizzata e un monito per coloro che tentano di minare le fondamenta dello Stato di diritto.