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Ambiente

Arranca l’elettrico in Sicilia Difficile reperire le competenze

di Francesca Gallo -





di ANGELO VITALE – Arranca l’elettrico in Sicilia Difficile reperire le competenze

Dati positivi, per la tendenza. Ma timidissimi, per i numeri reali. Su quasi 800mila auto circolanti a Palermo e in provincia, quelle elettriche sono 1.381. Il 20% dell’elettrico presente sull’isola. Un valore nove volte più alto di quello di cinque anni fa (2019) quando le automobili elettriche in circolazione erano solo 146. Una transizione ecologica che ancora non ha fatto diventare robusto il suo significato come si registra non solo in Sicilia, ovviamente, ma in tutto il Paese. I problemi più consistenti del trascorso 2023, – scrive il sito Rinnovabili.it, “sono quelli relativi alla penetrazione della mobilità elettrica in Italia. Le nuove immatricolazioni sono cresciute del 35% rispetto al 2022, ma in termini assoluti i numeri sono molto bassi rispetto ai principali mercati europei dell’auto, con il Belpaese fermo attorno alle 65mila unità all’anno. E la quota di mercato in Italia stenta a crescere: si ferma al 4,2% contro il 14,6% europeo”.
In questo scenario, l’analisi dell’isola svolta, a chiusura di ‘Sostenibilità in tour’, il viaggio di Confartigianato nella mobilità green che ha esplorato le sfide e le opportunità legate alle nuove tecnologie dei veicoli, alla pianificazione urbana, alle infrastrutture, all’impatto sull’attività delle imprese, sull’occupazione e sugli stili di vita dei cittadini.
In Sicilia – se ne è discusso anche nel dipartimento di Ingegneria dell’Università di Palermo ove si sono confrontati studenti universitari, alunni dell’istituto tecnico Vittorio Emanuele, esperti della mobilità elettrica, docenti universitari e il team di Confartigianato che ha attraversato l’Italia, presenti anche il direttore delle Politiche economiche di Confartigianato imprese, Bruno Panieri, e i vertici di Confartigianato Palermo, Maria Grazia Bonsignore e Giovanni Rafti – la mobilità sostenibile è un tema che tocca molto da vicino le piccole imprese, come in tutto lo Stivale. Infatti, in provincia di Palermo nella filiera auto operano 1.233 aziende artigiane, pari al 43,2% del totale. Imprese che raggiungono un peso del 77,3% nel settore della riparazione e manutenzione dei veicoli. E numeri ancora maggiori per quanto riguarda gli addetti: nella filiera auto gli occupati nelle piccole imprese sono 4.604, pari al 81,7% del totale.
Un valore, però, che sembra disperdersi andando a verificare che, se una delle sfide principali per queste imprese è l’adattamento alle nuove competenze richieste dal cambiamento del mercato automobilistico, soprattutto nell’ambito dell’auto elettrica e delle tecnologie digitali, nel 2023, secondo i dati forniti dall’Osservatorio economico di Confartigianato, la richiesta di addetti qualificati ha raggiunto livelli critici: in Sicilia, su un totale di 1.720 meccanici artigianali, riparatori e manutentori di automobili necessari, il 75,6%, pari a 1.300 lavoratori, è risultato difficile da reperire. L’isola figura, in maniera significativa, tra le regioni che hanno maggiori problemi a reperire personale qualificato insieme a Piemonte, Valle d’Aosta e Campania.
E rilevante è la crescente domanda di competenze legate al risparmio energetico: in Sicilia le assunzioni che richiedono una forte attitudine al risparmio energetico hanno incontrato una difficoltà di reperimento del 85,8%.
Uno sconfortante bilancio, quasi a segnalare l’assenza di convinzione a costruire, anche nel settore del mercato del lavoro, un’offerta corrispondente alle stime di crescita, nel medio-lungo termine, per l’elettrico. Non sarà un caso se, come fa notare Valter Fabris di Confartigianato, “Fino a Bari l’autostrada ha le ricariche veloci e quindi nessun tipo di problema. Nel tratto Bari-Reggio Calabria, così come in Sicilia, invece, si è stati costretti a uscire dalle strade principali per potere effettuare le ricariche, con una deviazione di una ventina di chilometri per volta”.