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Appello delle mamme vittime di femminicidio: “Certezza della pena, non sconti”

Le madri delle donne uccise, vogliono giustizia, senza permessi. C'è anche Vera Squadrito. Sua figlia uccisa con 48 coltellate

di massimilianoadelfio -





Le mamme delle vittime di noti casi di femminicidio in tutta Italia hanno espresso il loro desiderio di ottenere certezza della pena per gli assassini delle loro figlie, respingendo permessi premio o sconti e chiedendo l’applicazione dell’ergastolo, in sintonia con il dolore immenso che stanno vivendo.

Denuncia di ingiustizie subite

Queste madrine coraggio hanno raccolto le loro voci e il grido di dolore in un video, denunciando le ingiustizie subite, le pene non rispettate e la grande amarezza che le accompagna. Tra di loro ci sono Barbara, madre di Desirée Mariottini, violentata e uccisa nel quartiere di San Lorenzo a Roma da migranti africani nell’ottobre 2018; Alessandra, madre di Pamela Mastropietro, 18enne abusata e fatta a pezzi nel gennaio 2018 a Macerata; Imma, madre di Noemi Durini, uccisa a 16 anni dall’ex fidanzato nel Salento nel 2017; Fabiola, madre di Jennifer Sterlecchini, la ragazza di 26 anni sgozzata nel 2016 dall’ex a Pescara. Tra le altre donne coraggiose che si sono unite a questo appello ci sono Isabella Martello, sorella di Anna Carlini, stuprata e lasciata morire nell’agosto 2017; Vera, madre di Giordana Di Stefano, uccisa a 20 anni nel 2015 con 48 coltellate dall’ex nel Catanese; Giovanna, madre di Lauretta Russo, ammazzata nell’agosto 2014 dal padre in provincia di Catania. A questo coro di denuncia si è unita anche Maria Isabella, madre di Francesco Maria Pennacchi, ucciso nel novembre 2015, a 32 anni, a Velletri da un cittadino albanese.