Altavilla, Barreca accusa i santoni e scagiona la figlia sopravvissuta
di CLAUDIA MARI
Continua il lavoro degli inquirenti e degli avvocati attorno alla strage di Altavilla Milicia.
E a parlare in queste ore è stato uno degli autori coinvolti nella strage: è Giovanni Barreca, che si trova in carcere insieme alla coppia di amici che insieme a lui avrebbe partecipato alle violenze nella villetta familiare. Lì hanno perso la vita la moglie di Barreca e i due figli di 5 e 16 anni.
Nella ultima sua conversazione con il legale difensore, Giancarlo Barraccato, assistito dalla criminologa Roberta Bruzzone – scelta come consulente della difesa nella valutazione della capacità di intendere e di volere dell’uomo – il muratore 54enne ha puntato il dito contro Massimo Carandente e Sabrina Fina. Avrebbe raccontato al suo avvocato di non aver mai usato violenza contro i familiari e che la situazione nella villetta sarebbe precipitata con l’intervento dei due fanatici religiosi, portati in casa per liberare la moglie e i due figli dal demonio.
Cambia quindi in qualche modo la versione dell’accusato, visto che fino a questo momento non aveva parlato degli amici come colpevoli e complici delle violenze e dell’esorcismo, ma si era limitato a pregare per loro.
Una nuova prospettiva, per cui, secondo la difesa, sembrerebbe essere confermata l’ipotesi della non lucidità dell’uomo né al momento dei fatti, né ora. “L’infermità mentale è evidente”, ha dichiarato Barracato che ha anche descritto il suo cliente – non per la prima volta – come in preda a una totale confusione, derivante da un cosiddetto delirio mistico.
E il muratore di Altavilla non ha solamente parlato dei due suoi presunti complici, ma anche della figlia 17enne che avrebbe partecipato alle violenze, come la stessa avrebbe raccontato durante gli interrogatori con gli inquirenti. Per questo la minorenne è in carcere con l’accusa di triplice omicidio. Eppure, Barreca con le sue parole al legale scagiona dai delitti la figlia diciassettenne, pur riconoscendole una particolare “capacità nell’avvertire la presenza del demonio”. E non solo: racconta anche come la figlia si sarebbe salvata e cioè “a causa di una bufera di vento” che è stata “interpretata dal padre e dai due fanatici religiosi come la presenza dei demoni che stavano per compiere l’atto conclusivo uccidendo anche la ragazza che nel frattempo era stata bendata e chiusa nella stanza dopo che Antonella e i due fratelli erano morti”.
Secondo il racconto: “La figlia di 17 anni era stata legata e portata in camera bendata. Solo che durante l’esorcismo su Altavilla Milicia si è abbattuta una bufera tanto che la notte tra il 10 e l’11 febbraio i vigili del fuoco hanno lavorato tutta la notte per alberi caduti e danni provocati dal forte di vento” dicono l’avvocato e la consulente.
“Un segno per i tre, Giovanni Barreca, Sabrina Fina e Massimo Carandente che hanno abbandonato la villetta lasciando la ragazza chiusa in camere. Barreca è andato via in ciabatte. Dopo avere dormito in auto e avere chiamato la sorella e il fratello ha chiamato i carabinieri”.
Secondo Barreca a gestire l’esorcismo sarebbe stata Sabrina. Antonella, la moglie, sarebbe stata lasciata per terra per tre giorni senza cibo e sarebbe stata picchiata con una padella ogni volta che si ribellava.
Una volta uccisa la donna sarebbe stata bruciata in una fossa realizzata nel terreno della villa con il corpo avvolto in un piumone su cui sarebbero stati versati 3 litri di benzina.
Poi è toccato al piccolo Emanuel, di cinque anni, anche lui lasciato legato per giorni senza cibo. A questo punto il fratello più grande, Kevin, avrebbe tentato di ribellarsi ma sarebbe stato legato dai due fanatici e incaprettato tanto da provocarne la morte.
Fina, intanto, ha respinto ogni accusa.