Nuovo look per il molo del porto di Catania: messa in sicurezza e nuova passeggiata
Sul futuro del Porto di Catania si fa un gran parlare ultimamente. La sensazione è che da un lato ci sia una politica, quella che fa riferimento al consiglio comunale, che cerca di capire. Da un altro lato, invece, ma è sempre una sensazione, sembra esserci l’Autorità portuale della Sicilia Orientale che va avanti come un treno. Vi abbiamo raccontato nei giorni scorsi del dibattito sul nuovo piano per un totale rinnovamento del porto etneo, sulla scia ( e non solo perché la società che ha in appalto i lavori è la stessa ) di quanto fatto al porto di Palermo. Un piano di rinnovamento che, evidentemente, è già partito. La notizia è che la diga foranea di Catania tornerà a risplendere e rendere ancora più sicuro e moderno il porto. Sono stati consegnati nella sede dell’Autorità di Sistema Portuale, i lavori di rifiorimento e consolidamento della struttura di difesa più importante che serve ad evitare i pericoli provenienti dalle mareggiate e garantire attività portuali, approdi e ormeggi privi di rischi. L’appalto da 75 milioni di euro, finanziato con fondi del PNC Piano Nazionale Complementare al PNRR, era stato aggiudicato ad un raggruppamento di imprese composto da Consorzio Stabile Grandi Lavori, Cosedil e ECC che hanno commissionato, già in sede di gara, la progettazione esecutiva alle società Duomi, Technital e Advanced Tecnologies, progetto che è stato approvato giovedì scorso. L’affidamento prevede in particolare il posizionamento di circa 5000 massi ciclopici parallelepipedi, realizzati in calcestruzzo, collocati all’esterno del muro paraonde con l’obiettivo di ripristinare la cosiddetta “sagoma” della diga, così da evitare che le forti onde possano riversarsi all’interno del porto: la “mantellata” smorza le mareggiate in modo che quando c’è l’impatto sul muro, questo non viene danneggiato. “La diga foranea risale a molti anni fa, nel tempo sono stati fatti interventi ma solo parziali e su alcuni tratti – evidenza il presidente dell’Adsp Francesco Di Sarcina -. Infatti, anche per questa ragione, al fine di salvaguardare la sicurezza dei cittadini, da circa un anno siamo stati purtroppo costretti ad interdire la libera fruizione del molo, ma contestualmente avevamo avviato una messa in sicurezza e restyling notevole e senza precedenti, che restituirà alla collettività entro il 2026 un’opera completamente rinnovata secondo gli standard di sicurezza odierni e usando strumenti e tecnologie all’avanguardia”. La diga, dunque, sarà alzata di circa un metro e mezzo e ciò consentirà una maggiore sicurezza anche per i cittadini che potranno passeggiare a piedi e in bicicletta, potendo, così, fruire definitivamente del primo concreto passo di integrazione fra porto e città. In sostanza lo splendido molo del porto di Catania potrebbe tornare presto ad essere fruibile e praticabile, rispetto a quanto avviene adesso. Da qualche tempo, come ricordava Di Sarcina, la camminata sul molo non è più consentita. Davvero un peccato a cui si sta provando a rimediare, come conferma anche il sindaco di Catania Enrico Trantino: “Prosegue come concordato con la AdSP la riqualificazione del porto etneo – commenta il primo cittadino di Catania – in un’ottica di miglioramento del rapporto coi cittadini che potranno usufruire della nuova passeggiata sulla diga foranea in piena tranquillità, anche nel periodo invernale, godendo di spazi all’aperto particolarmente suggestivi e a pochi passi dal centro storico, e questo varrà ancor di più per turisti e crocieristi che troveranno un porto rinnovato, splendido “biglietto da visita” della nostra città”. A coordinare l’appalto sarà la Direzione Infrastrutture e pianificazione dell’Adsp, con a capo l’ingegnere Riccardo Lentini mentre la direzione lavori è stata affidata al gruppo BTP e prevede 870 giorni di lavori, sotto la supervisione del Rina Check. 870 giorni, sulla carta, sarebbero circa 2 anni e 3 mesi di lavori che tradotto significa che, verosimilmente, nel 2026 i catanesi potrebbero nuovamente passeggiare sul molo del porto. La speranza è l’ultima a morire.