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Ztl Palermo, Lagalla: “Avviato riordino permessi”

di Redazione -





Uno scandalo senza fine. Una lista all’inizio indicata come “bianca” e oggi diventata “nera”. Nella bufera la municipalizzata Amat per l’elenco di 10mila pass gratuiti per accedere nella zona a traffico limitato del capoluogo siciliano. Il sindaco Roberto Lagalla corre ai ripari e chiede chiarezza al vertice della “in house” dedicata ai trasporti, Giuseppe Mistretta. Ma lo scandalo è stato scoperchiato. Forze dell’ordine, dipendenti del Palazzo di giustizia, mezzi del soccorso sanitario pubblico, automezzi di amministrazioni locali, assessori, automobili intestate a Ferrovie, Agenzia Entrate, coop e associazioni. Perfino rappresentanze diplomatiche, oltre a poco meno di 400 docenti. In totale, 9.830 automobili libere di circolare, alla faccia della limitazione del traffico.
Insorge la Cgil palermitana: “Quella dei diecimila pass facili della Ztl a Palermo è una vicenda emblematica che lascia disgustati e arrabbiati per primi quanti hanno condiviso l’istituzione della Zona a traffico limitato, che dovrebbe servire a tutelare i centri storici, i beni culturali e artistici, oltreché la salute dei cittadini”, denuncia il segretario generale Mario Ridulfo. “Tanti cittadini – aggiunge – pur non avendo condiviso il provvedimento, si sono adeguati e nel rispetto delle regole hanno cambiato abitudini, lasciando l’auto a casa. Oppure, come succede a Palermo, in mancanza di un servizio pubblico di trasporto di massa decente, hanno provveduto a pagare l’accesso alla Ztl, nei casi consentiti con il biglietto giornaliero o con l’abbonamento”.
E ora scoprono, dice ancora, “che molti pass Ztl sono stati assegnati ad amici, parenti e furbetti. E’ veramente un insulto a quanti – operai, impiegati, disoccupati o pensionati – la Ztl la pagano e con sacrifici. Lo diciamo da tempo: in questa città l’illegalità è diffusa, tollerata e giustificata”.
“La nostra sede, la Camera del Lavoro di Palermo, da 122 anni si trova nel centro storico ed è frequentata da persone semplici che lì cercano una risposta a un bisogno individuale o collettivo. Mai a nessuno dei dirigenti, dei funzionari, dei delegati, degli attivisti, dei sindacalisti è venuto in mente di chiedere a chicchessia “pass privilegiati” per la Ztl. Forse ai furbi e ai ladri sembrerà niente, ma è qui la differenza. E non è poca”.