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Inchiesta su appalti e sanità. Carmelo Pace risponde alle domande del Gip

di Francesca Gallo -





La giornata si è aperta con un nuovo capitolo nell’inchiesta sugli appalti. Dopo l’interrogatorio di Cuffaro, questa mattina è stato il turno di Carmelo Pace, capogruppo della DC all’Ars. Accompagnato dai suoi avvocati, Rosaria Giacomazzo e Lillo Fiorello, Pace si è presentato davanti al Gip con un atteggiamento fermo e, per tutta la durata dell’audizione, ha risposto puntualmente alle domande che gli venivano rivolte.

Il parlamentare ha negato ogni coinvolgimento nel cosiddetto “sistema Cuffaro”, respingendo con decisione le accuse che lo riguardano. Uno dei punti più delicati affrontati nel colloquio è stato quello legato a un’intercettazione in cui, secondo gli inquirenti, Pace avrebbe consegnato una somma di denaro al direttore del Consorzio di Bonifica per conto dell’imprenditore Vetro.

I suoi legali hanno, però, ricostruito diversamente i fatti. Hanno spiegato che, nel momento in cui sarebbe avvenuta la consegna a Cuffaro, Pace si trovava in un’altra stanza e che solo in un secondo momento sarebbe intervenuto nella conversazione tra Cuffaro e Vetro. A quel punto – sostengono – il dialogo aveva assunto un carattere esclusivamente politico, concentrato sulla riunione della commissione agricoltura in programma quel giorno, che riguardava anche i consorzi di bonifica.

Durante l’interrogatorio, Pace ha ribadito di non aver mai ricevuto denaro. I suoi avvocati, inoltre, hanno contestato la stessa interpretazione della parola “soldi” all’interno dell’intercettazione registrata nell’abitazione di Cuffaro, mettendo in dubbio che il termine fosse riferito a una somma in denaro.

Ricordiamo che a seguito della formale notifica dell’informazione di garanzia in merito all’indagine in corso della Procura di Palermo, avvenuta nel primo pomeriggio dello scorso 4 novembre, l’onorevole Carmelo Pace ha ritenuto doveroso, in attesa di chiarire completamente ogni addebito oggetto di indagine, comunicare l’autosospensione in via cautelativa dalla Commissione d’inchiesta e vigilanza sul fenomeno della mafia e della corruzione in Sicilia, di cui è stato componente.

Anche Pace, nel dichiarare ogni estraneità rispetto ai fatti contestati, esprime – come Cuffaro – piena fiducia nel lavoro della Magistratura.