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Questioni di prospettiva, la manovra quater della Regione può essere considerata diversamente, come anche gli effetti degli esiti

di Cesare Pluchino -





È un po’ come affacciarsi dai balconi delle ville in collina in territorio etneo, da una parte vedi l’Etna con la sua colonna di fumo, il cielo plumbeo sulla montagna, da un altro terrazzo vedi il mare e i faraglioni di Acitrezza baciati dal caldo sole di questa terra.

In Sicilia si possono godere questi panorami, un po’ come in politica dove la bocciatura non è sempre una sconfitta, meno che mai una disfatta, il successo e la sconfitta possono durare il tempo di un batter d’ali.

La manovra quater, all’Assemblea regionale Siciliana ha attraversato la tempesta, ma tutto sembra essere passato, qualcuno vede anche l’arcobaleno all’orizzonte.

Va detto, intanto, che c’è chi è uscito indenne dalla battaglia, nonostante tutto, in manovra, approvati, fra deputati che uscivano dall’aula e altri che entravano, in uno squallido spettacolo, 10 milioni in più per il trattamento accessorio del personale della Regione, norma di legge, presentata dal governo Schifani, che incrementa di 10 milioni di euro per il 2025 il Fondo risorse decentrate (Ford) destinato al trattamento economico accessorio del personale del comparto non dirigenziale della Regione Siciliana,

E non solo, anche il Presidente dell’ARS, il discusso Galvagno ha visto approvare una misura da lui caldeggiata, il contributo da circa 3 milioni di euro votato dall’Assemblea, nel corso delle variazioni di bilancio, a favore dell’Ipab “Salvatore Bellia” della sua città, Paternò.

Anche una nota dell’Ufficio Stampa della Regione delinea un quadro positivo, titolando: via libera a interventi per 200 milioni di euro, che in una manovra di 54 articoli per 241 milioni – all’iniziale stanziamento del ddl, così come approvato in giunta, si sono aggiunti ulteriori 210 milioni frutto di maggiori entrate accertate durante la discussione del testo in Ars – può essere considerato un successo.

Si parla di interventi di rilievo, ormai noti e passati ampiamente in rassegna, “voluti dal governo regionale, che spaziano dal sostegno al personale e ai settori produttivi fino alle politiche sociali, inseriti già nel testo base approvato dalla giunta o integrati successivamente durante l’esame in commissione Bilancio”.

Approvati la stabilizzazione del personale dei Consorzi di bonifica e l’aumento delle risorse per il Fondo di povertà per 10 milioni di euro.

Via libera all’esonero parziale dei canoni irrigui che, grazie a un emendamento del governo, è passato da uno stanziamento di 5 milioni di euro a 10 milioni di euro.

Un milione è stato stanziato per Gibellina capitale europea della cultura contemporanea.

Nell’attenzione al sociale, numerose sono le risorse in favore delle persone con disabilità: 34 milioni sono stati destinati agli assegni alle persone con disabilità gravissima, 15 milioni ai servizi a favore degli Asacom, ulteriori fondi sono stanziati per la pratica sportiva delle persone con disabilità.

Approvate anche risorse per la continuità territoriale aerea e verso le isole minori, la rigenerazione urbana, la manutenzione dei porti, i voucher per la pratica sportiva dei ragazzi dai 6 ai 16 anni.

Altri provvedimenti sono stati approvati anche grazie alla presenza in aula delle opposizioni, che hanno fatto passare importanti misure, 

  • 2 milioni di euro per interventi di sostegno e protezione sociale in favore di soggetti inseriti in contesti di criminalità
  • 3,7 milioni di euro per la copertura degli oneri del servizio pubblico relativo ai collegamenti aerei con Lampedusa e Pantelleria, a garanzia della continuità territoriale delle isole minori.
  • 350 mila euro destinati allo sviluppo di nuove tratte di continuità territoriale da e per l’aeroporto “Pio La Torre” di Comiso-Oltre 1,5 milioni di euro per garantire la continuità assistenziale nelle isole minori
  • Incrementate le risorse per il settore forestale, strategico per la tutela ambientale e la prevenzione del rischio incendi.
  • Prorogata la misura che prevede la non applicazione di sanzioni e interessi sui bolli auto non pagati.
  • 3,5 milioni di euro destinati alle comunità alloggio per disabili psichici, a sostegno dei servizi socioassistenziali.
  • 6 milioni complessivi per misure straordinarie al comparto zootecnico, finalizzate sia all’acquisto di mangimi sia al contrasto della brucellosi e al ripopolamento degli allevamenti.
  • Finanziamento per il depuratore di Ramacca, importante opera infrastrutturale per il territorio catanese.
  • 4 milioni di euro per la fornitura gratuita dei libri di testo agli alunni delle scuole secondarie siciliane, per sostenere le famiglie e il diritto allo studio.
  • 10 milioni per il servizio Asacom per le ex province (città metropolitane e liberi consorzi).

Vengono anche messe in risalto le misure bloccate, che non hanno visto l’approvazione nelle varie fasi della seduta d’aula: fra quelle che hanno suscitato clamore, una vera provocazione, lo scorrimento della graduatoria per il finanziamento delle iniziative cinematografiche che avrebbe portato al sostegno anche del film su fratel Biagio Conte.

È mancato lo stanziamento di 10 milioni di euro per contributi alla realizzazione di laghetti aziendali da parte delle imprese agricole, per contrastare gli effetti della siccità, come pure quello, di 4 milioni a favore delle imprese del settore dell’editoria giornalistica e libraria, particolarmente atteso e ben visto, soprattutto, dalla Stampa parlamentare.

Il voto segreto ha bocciato la misura del South working, intervento che avrebbe consentito l’erogazione alle imprese di 30 mila euro per ciascun lavoratore occupato, con accordi per lo svolgimento del lavoro in modalità agile, cioè nel proprio luogo di residenza.

L’aula si era trasformata in un Vietnam, per buona parte della seduta è andata in scena una maggioranza inedita, composta da Fratelli d’Italia, Mpa, Movimento 5 Stelle e Partito Democratico, a circa metà seduta i deputati di Forza Italia, Democrazia Cristiana e Lega, su indirizzo del presidente della Regione Renato Schifani, hanno abbandonato l’aula.

Del tutto note le reazioni fra le parti politiche e, soprattutto sulla stampa.

Ma, ora, si tende a minimizzare.

Il Presidente Schifani è affacciato dal balcone dove si vede il mare e lo scintillio del sole sulle onde, nonostante le spaccature nella maggioranza, non è intenzionato a fare un passo indietro e, anzi, rilancia: “Bisogna andare avanti. È dura ma lavoriamo, certe volte mi stanco, ma quando uno vuole va avanti, come un diesel appunto (il nomignolo che gira e che gli avrebbe partecipato un medico amico, e di cui si vanta NdR). Sono sereno e pacato, riproporremo alcune delle norme bocciate”.

In precedenza, il Presidente aveva sottolineato l’ottimo stato finanziario della Regione, c’è un avanzo di circa due miliardi e il problema è come spendere le somme, “Abbiamo un boom economico grazie alla politica che stiamo attuando e una previsione per il 2025 di un ulteriore aumento delle entrate”.

“È un dato consolidato – ha aggiunto il governatore – questi sono i segnali. Il risanamento dei conti, il boom economico, l’interesse turistico, per quest’ultimo è stato prorogato di un mese, su richiesta di Federalberghi, il bando turismo Sicilia. Se dovesse avere un ottimo risultato, siccome sono fondi Fsc, cercherò di fare qualche correzione per rimpinguarlo. Sono procedure che dipendono da noi, dall’apparato – ha sottolineato Renato Schifani – riuscire a far andare avanti i fondi Fsc per la Sicilia vuol dire terme, fondo turismo. I termovalorizzatori sono tutti Fsc: li rimpingueremo ulteriormente. Sono gestiti in maniera più snella rispetto a quelli che sono fondi regionali, che passano dal Parlamento, dalla visione parlamentare… e lì mi taccio”.

Anche il Presidente dell’ARS, Galvagno, sembra godere del panorama sul mare, significativo un passaggio sulle “fibrillazioni in maggioranza”: “Lunedì ci sarà questo confronto nel corso del quale ognuno farà valere le proprie ragioni. Ma, ricordo, che abbiamo ancora due anni di lavoro per proseguire negli intenti del programma elettorale”.

Il panorama plumbeo lo vedono solo quelli affacciati sul versante della montagna, opposizioni (ma lo sono veramente? NdR), dissidenti, fibrillanti e tornacontisti, ma c’è da giurare che nessuno, veramente, auspica di andare a casa in anticipo.

Finirà, quindi, come sempre a tarallucci e vino!