Leggi:

Agrigento

Nessuna offerta per gli impianti di Sciacca e Acireale. Schifani “Andremo avanti”

di Francesca Gallo -





Nessuna offerta è arrivata alla Regione allo scadere del termine per le manifestazioni d’interesse, fissato alle ore 12.00 di ieri, 30 settembre, per la riqualificazione e la gestione degli impianti termali di Acireale, in provincia di Catania, e di Sciacca, nell’Agrigentino.
“Prendiamo atto dell’esito – ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani – che non è quello auspicato. Nonostante sul portale, per visualizzare gli atti di gara, ci siano stati 58 accessi qualificati per Acireale, e 61 per Sciacca, non sono seguite proposte effettive. Un dato che conferma, comunque, un interesse da parte degli operatori. Anche per questo non demordiamo. Gli uffici sono già al lavoro per predisporre nuovi bandi che possano essere più attrattivi per gli operatori economici privati”. “Resto convinto – conclude – della necessità di restituire alla Sicilia due poli di eccellenza del turismo termale come Sciacca e Acireale, da troppo tempo abbandonati a se stessi in nome di scelte politiche e imprenditoriali incomprensibili. Così come sono sicuro della validità di un progetto che può rappresentare una grande opportunità per gli investitori e per il territorio. Sono certo che riusciremo, nonostante tutto, a mantenere anche questo impegno con i siciliani. Le risorse, 90 milioni del Fondo sviluppo e coesione, ci sono, andiamo avanti”.
La notizia è una vera doccia fredda per il territorio di Sciacca e più in generale per le sorti del termalismo siciliano. Come si ricorderà, le Terme di Acireale sono chiuse dal 2009, mentre lo stabilimento Termale di Sciacca è chiuso dal 6 marzo del 2015. Un decennio di inattività che ha generato, anno dopo anno, un gravissimo depauperamento agli impianti e alle strutture che, adesso, con le risorse messe a disposizione dal presidente Schifani, prelevati dal Fondo Sviluppo e Coesione, e la ricerca di un partner privato disponibile a sborsare 42 milioni di euro di capitali propri per sostenere il progetto di riqualificazione, si spera di recuperare.
“L’impegno e la determinazione dimostrate dal Governatore Schifani – afferma il Sindaco di Sciacca Fabio Termine – ci incoraggiano ad andare avanti con ottimismo. Non ci arrendiamo – aggiunge Termine – e Sciacca andrà avanti con la stessa compattezza e unità, civica e politica, dimostrate fino ad oggi, sostenendo tutte le iniziative che il presidente della Regione intenderà assumere in favore del recupero del nostro patrimonio termale”.
In riferimento alla mancanza di offerte al bando della Regione per l’individuazione di un partner privato per riqualificare e riaprire le terme, oggi, interviene anche il capogruppo della DC all’ARS, l’onorevole Carmelo Pace, che in una nota stampe dichiara: «L’esito negativo del bando relativo alle Terme di Sciacca e di Acireale è una situazione che dispiace, ma la strada intrapresa è quella giusta. Nonostante il risultato non sia stato quello auspicato – aggiunge – i dati raccolti dimostrano un interesse concreto degli operatori e questo rappresenta già un segnale incoraggiante. Sono certo – dice Pace – che i nuovi bandi, già in fase di predisposizione, potranno essere più attrattivi e aprire finalmente la prospettiva di restituire alla Sicilia due poli di eccellenza del turismo termale che, per troppo tempo, sono stati abbandonati a logiche miopi e a scelte incomprensibili».
Per il capogruppo della DC «la determinazione del presidente Schifani e la disponibilità delle risorse del Fondo di sviluppo e coesione, ben 90 milioni di euro, rappresentano una garanzia per i cittadini e per gli investitori. La rinascita delle Terme – sottolinea – non è più un sogno, ma un obiettivo concreto che va perseguito fino in fondo».