Misilmeri, la scuola di Sara Campanella porterà il suo nome
La comunità non dimentica Sara Campanella, la giovane studentessa uccisa a Messina lo scorso aprile da un collega che la perseguitava e che, poco dopo l’arresto, si è tolto la vita in carcere. Quel dolore, che aveva scosso un intero paese, si trasforma oggi in memoria viva: la scuola media di Portella di Mare, che Sara aveva frequentato, sarà intitolata proprio a lei e diventerà la nuova Scuola “Sara Campanella”.
La decisione è stata ufficializzata con una delibera della Giunta comunale di Misilmeri, guidata dal sindaco Rosario Rizzolo, dopo un percorso condiviso con la comunità scolastica e sostenuto dall’assessorato regionale all’Istruzione. L’istituto comprensivo “Salvatore Traina”, in via Fiume, diventerà così il luogo che custodirà per sempre il ricordo della ragazza.
Il ricordo del sindaco
“Era il 9 aprile scorso – ha ricordato Rizzolo – quando, insieme all’assessore regionale Mimmo Turano, annunciammo questa volontà. Oggi quel proposito si concretizza. Non è solo un gesto simbolico, ma un atto di amore e di responsabilità verso una giovane vita spezzata. Sara continuerà a vivere nei ricordi e negli occhi di tutti i ragazzi che, ogni giorno, entreranno in quella scuola”.
Dalla comunità un sostegno unanime
Determinante il lavoro del dirigente scolastico Salvatore Mazzamuto, del Consiglio d’istituto e di tutte le componenti scolastiche che hanno accompagnato l’iter. “Il nome di Sara – ha ribadito il sindaco – non sarà mai dimenticato. Il suo sguardo dolce e la sua spensieratezza saranno un esempio di luce per le nuove generazioni”.
Memoria e futuro con la Scuola Sara Campanella
Restano ancora da completare alcuni passaggi burocratici, ma il Comune ha garantito che seguirà ogni fase con la massima attenzione. L’obiettivo è che l’intitolazione diventi presto realtà.
Misilmeri, ferita da una tragedia assurda, prova così a trasformare il lutto in una memoria condivisa e duratura. Perché il ricordo di Sara non resti confinato nelle cronache di quei giorni, ma diventi parte integrante della crescita dei giovani che varcheranno quel cancello.