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Economia

Sicilia, emergenza casa: prezzi alle stelle, redditi in calo e famiglie sempre più in difficoltà

di Andrea Scarso -





Comprare o affittare un’abitazione in Sicilia sta diventando un’impresa quasi impossibile, segno di una vera emergenza casa che in Sicilia assume contorni sempre più gravi. A certificarlo è uno studio dell’Ance, che fotografa con dati precisi una realtà allarmante: i prezzi degli immobili e i canoni d’affitto continuano a salire, mentre i redditi delle famiglie si riducono. Il risultato è un disagio abitativo crescente, che colpisce soprattutto giovani coppie e nuclei con redditi medio-bassi.

Secondo l’indice di accessibilità elaborato dall’Associazione nazionale costruttori edili, se l’incidenza della rata o del canone supera il 30% del reddito disponibile, l’abitazione diventa “critica”. In Sicilia, le famiglie con redditi inferiori ai 10.500 euro annui sono tagliate fuori quasi ovunque: a Catania, Palermo e Messina servirebbe il 45% del reddito per pagare un mutuo. Situazioni pesanti anche a Enna, Ragusa, Siracusa e Agrigento, con percentuali tra il 33 e il 39%. Solo Trapani (28,4%) e Caltanissetta (22,7%) restano sotto la soglia.

Non va meglio sul fronte degli affitti. Per i meno abbienti, in città come Palermo, Catania, Messina, Siracusa e Trapani, l’indice supera il 40%. In altre parole, quasi metà del reddito se ne va solo per pagare l’affitto, senza contare le altre spese essenziali. Persino province considerate “più accessibili”, come Agrigento e Caltanissetta, mostrano criticità con indici vicini al 30%.

Emergenza casa nelle periferie e località turistiche della Sicilia

La fuga dai capoluoghi spinge sempre più famiglie a cercare casa nei centri periferici delle aree metropolitane. Ma anche lì i prezzi sono saliti. Nelle località turistiche il fenomeno assume contorni drammatici: a Taormina l’indice arriva addirittura al 79,8%, a Lipari al 62,4% e a Cefalù al 72,6%. Ma anche città residenziali come Milazzo (41,3%) o Gravina di Catania (37,8%) restano ben oltre la soglia di accessibilità.

La risposta politica

I dati, che parlano di una vera e propria emergenza abitativa, saranno al centro dell’incontro di domani a Palermo organizzato dalla Commissione speciale “Hous” del Parlamento europeo, guidata da Irene Tinagli. La missione, voluta dall’eurodeputato siciliano Marco Falcone, riunirà istituzioni, sindacati, associazioni e Ance Sicilia per ragionare su soluzioni concrete.

Tra le proposte avanzate: un grande piano di rigenerazione urbana e social housing che riconverta aree dismesse senza consumare nuovo suolo, garantendo abitazioni accessibili, sostenibili e integrate con trasporti pubblici ecologici.

L’Ance rilancia inoltre un piano nazionale da 15 miliardi di euro, da finanziare con risorse provenienti dal Pnrr, dai fondi strutturali europei e dal nuovo bilancio Ue. Obiettivo: invertire la rotta e restituire alle famiglie italiane, e siciliane in particolare, il diritto a una casa dignitosa.

Perché, come evidenziano i costruttori, l’emergenza abitativa non è più un problema sociale di nicchia, ma una questione che riguarda l’intera tenuta economica e sociale dell’Isola.