Dissalatore di Trapani, via all’attivazione: l’acqua potabile prevista da ottobre
Dopo mesi di attesa e rinvii, il dissalatore di Trapani si prepara finalmente a entrare in funzione. La data cerchiata in rosso è il 20 ottobre 2025, quando l’acqua marina trattata dall’impianto dovrebbe essere immessa nella rete idrica cittadina. L’annuncio arriva al termine di una riunione in videoconferenza della task force regionale contro la siccità, guidata da Salvo Cocina, alla presenza del commissario nazionale per l’emergenza idrica, Nicola Dell’Acqua.
Perché il dissalatore di Trapani è in ritardo
Il cronoprogramma iniziale prevedeva l’avvio già ad agosto, in parallelo con i dissalatori di Porto Empedocle e Gela, entrambi già attivi. A rallentare l’impianto trapanese sono stati alcuni problemi tecnici legati alle analisi chimiche sull’acqua prodotta. È emersa infatti la necessità di ulteriori verifiche sul sistema di pompaggio e la bonifica dei moduli a osmosi inversa. A complicare la situazione anche la posizione strategica dell’impianto, situato all’interno della riserva naturale delle Saline di Trapani, che richiede procedure particolarmente rigorose.
Avvio graduale e potenziamento futuro
Il percorso condiviso tra Regione e commissari prevede un’accensione progressiva dei moduli già a partire dai primi giorni di ottobre. La produzione inizierà con circa 25 litri al secondo, per poi crescere fino a 100 litri a novembre. L’obiettivo a medio termine è ancora più ambizioso: entro il 2026 la capacità sarà raddoppiata grazie all’installazione di nuovi moduli, arrivando a 200 litri al secondo.
Un tassello contro la crisi idrica in Sicilia
L’entrata in funzione del dissalatore di Trapani rappresenta un passaggio cruciale nella strategia regionale di contrasto alla siccità. Oltre a garantire approvvigionamenti più stabili per famiglie, imprese e agricoltori, l’impianto contribuirà a ridurre la dipendenza dalle riserve idriche naturali, sempre più a rischio per effetto della crisi climatica. Parallelamente, la Regione Siciliana sta aggiornando le mappe di rischio idraulico e idrogeologico che interessano 70 Comuni, in linea con le direttive europee sui piani di gestione delle alluvioni.
Se il cronoprogramma sarà rispettato, da ottobre i cittadini potranno contare sull’acqua potabile prodotta dal dissalatore di Trapani, un’infrastruttura strategica che guarda al futuro e che si inserisce in una più ampia politica di resilienza ambientale e gestione sostenibile delle risorse.