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Ambiente

Catania, via i relitti dal porto: a breve gli interventi ad Augusta

di Enzo Scarso -





È in corso da alcuni giorni l’operazione di rimozione dei relitti affondati e semiaffondati che da anni deturpano e mettono a rischio la sicurezza del porto di Catania.

Rimozione relitti porto Catania: i primi risultati

Delle 48 imbarcazioni censite, le squadre hanno già eliminato 14 relitti: soprattutto vecchie barche da pesca in legno e vetroresina, ma anche motovedette, pescherecci, barche a vela e natanti da diporto abbandonati da anni. L’intervento, annunciato a maggio, utilizza una gru su pontone per i mezzi lontani dalle banchine o in spazi ristretti, mentre per quelli più vicini entrano in azione gru terrestri. A supporto delle operazioni lavorano squadre di sommozzatori, addetti al sollevamento, mezzi nautici e tecnici specializzati nella messa in sicurezza dei materiali solidi e liquidi eventualmente dispersi, con successiva bonifica dei fondali e smaltimento dei residui.

Sicurezza e tutela ambientale al centro dell’intervento

“Si tratta di un lavoro preceduto da indagini preliminari con strumentazioni elettroacustiche per la mappatura dei fondali – spiega il presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia orientale, Francesco Di Sarcina – e rappresenta un ulteriore passo nel processo di riqualificazione ambientale e funzionale dello scalo etneo. A breve sarà pronto anche il piano per il porto di Augusta, dove si trovano una decina di relitti”.

Per la rada augustana, il MASE (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica) sta completando le procedure di verifica del monitoraggio ambientale: entro la fine del mese è previsto un incontro con i progettisti e l’AdSP per definire modalità e tempi di rimozione.

“La rimozione dei relitti – aggiunge Di Sarcina – non è solo un intervento di decoro e funzionalità portuale, ma significa tutelare gli ecosistemi marini e garantire la sicurezza della navigazione”.

Augusta, prossimo passo del piano di bonifica

Le operazioni, affidate al raggruppamento COMAP-SEAP, sono seguite dall’ARPA Sicilia che controlla sicurezza, rispetto delle prescrizioni e corretto smaltimento dei materiali in siti autorizzati fuori dall’area portuale.

Un’azione che segna un punto di svolta per il porto di Catania e che, a breve, coinvolgerà anche Augusta, restituendo decoro e sicurezza a due tra gli scali più strategici della Sicilia orientale.