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Agricoltura

Mancanza depuratori d’acqua per agricoltura, Italia paga 50 mln l’anno a Ue per infrazioni

di Antonella Mulè -





Commissario Fratuzzo: “Per il riutilizzo delle acque reflue in agricoltura e industria vanno usati adeguati impianti, la mancanza depuratori d’acqua in nove anni è costata 450 milioni”.

“Paghiamo all’Europa 50 milioni di euro all’anno per le infrazioni contestate in materia di depurazione che in nove anni fanno 450 milioni. Immaginate con questa somma le infrastrutture che si sarebbero potute realizzare”. Lo ha detto il commissario straordinario unico per la depurazione, Fabio Fatuzzo, che, assieme al sub commissario Toto Cordaro, ha fatto il punto sullo stato e sulle prospettive della depurazione in Sicilia durante una conferenza stampa al Centro direzionale della città metropolitana di Catania, a Tremestieri Etneo. “All’Italia nel frattempo sono state contestate altre infrazioni – ha precisato Fatuzzo –, per cui l’Europa oggi, oltre a quanto già paghiamo a titolo d’infrazioni per mancanza depuratori d’acqua, ci farà pagare il resto, un importo ‘una tantum’ di ulteriori 30 milioni. E’ la ragione per la quale dobbiamo assolutamente velocizzare il percorso che ci possa portare al superamento di queste infrazioni”.

Fatuzzo ha spiegato che “è giunta l’ora di cominciare ad applicare le penalità nei confronti degli studi professionali che si occupano della progettazione, chiamati a realizzare i progetti e che prendendo numerosi impegni non sono poi in grado di mantenere le scadenze sulla progettazione”. Sul fronte del riutilizzo per uso agricolo e industriale delle acque depurate, il commissario Fatuzzo ha citato il caso del depuratore di Castelvetrano (Trapani), che ha illustrato il sub commissario Toto Cordaro. “E’ il primo impianto in assoluto in Sicilia, e forse anche in Italia – ha sottolineato Cordaro –, che consente di utilizzare le acque reflue depurate. Infatti, grazie a una conduttura d’uscita, dopo precisi controlli dei parametri da rispettare per uso irriguo, le acque depurate vengono portate alla conduttura del vicino consorzio di bonifica e in questo modo vengono distribuite per le esigenze degli agricoltori. Questa è una realtà che non può restare isolata Castelvetrano – ha aggiunto –, deve anzi costituire un modello, è questa la strada su cui dobbiamo proseguire”.

Fatuzzo, parlando del riuso delle acque, ha annunciato che l’impianto di Caltagirone (Catania) sarà adeguato affinché le acque possano essere riutilizzate per uso agricolo e industriale sull’esempio di quanto già avviene a Castelvetrano. “Dobbiamo utilizzare i depuratori in maniera più incisiva e più decisiva anche rispetto al momento di particolare criticità che la Sicilia sta attraversando”, ha concluso il commissario.