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Cronaca

Palermo, ok apertura di  medie strutture commerciali nel centro storico. Confimprese, ora serve programmazione

di Dario Di Gesù -





Via libera all’apertura nel centro storico di strutture commerciali fino a 2000 mq da parte della Commissione tecnico specialistica per le valutazioni ambientali della Regione.

“È un provvedimento – afferma il presidente di Confimprese Palermo, Giovanni Felice (nella foto) – che le associazioni di categoria volevamo e che la città e le imprese aspettavano da anni. Dispiace che a causa di questo ritardo sia stata approvata una legge regionale affrettata, inutile dannosa, che violando la potestà dei Comuni, ha cambiato le dimensioni degli esercizi di vicinato creando ulteriori difficoltà alle micro imprese commerciali, principalmente nei Communi di piccole dimensioni favorendo quel processo di desertificazione commerciale e sociale dei centri storici”.

Ma c’è di più. “L’approvazione di questo provvedimento – insiste il Presidente di Confimprese Palermo – certifica che non c’era bisogno di una nuova legge, ma era necessario che i Comuni si assumessero la loro responsabilità di programmare, in autonomia, le esigenze attuali e le prospettive future del tessuto commerciale determinando la programmazione commerciale del loro territorio.

Per le imprese, avviare una media struttura nel centro storico di Palermo potrebbe rivelarsi molto oneroso.

Questo provvedimento vale tanto – continua Felice – ma potrebbe non essere sufficiente a determinare la rinascita di zone importanti del territorio cittadino perché potrebbe rivelarsi molto oneroso per le imprese che intendessero avviare una media struttura nel centro storico del capoluogo. Infatti, una attività con una superficie di vendita di 1.000 metri quadrati  deve avere 500 metri quadrati  di parcheggio. Considerato che non esistono spazi di tali dimensioni dovrà fare una convenzione con un garage che gli metta a disposizione esclusiva 87 posti auto. Anche questa sembra una ipotesi poco realizzabile, resta come unica soluzione possibile la monetizzazione prevista dall’art. 13 del regolamento di attuazione che verrebbe a costare circa duecentomila euro”. Questo, quindi, è uno dei primi ostacoli concreti alla realizzazione di qualsiasi nuova struttura, ostacoli su cui vale la pena per Confimprese sedersi ad un tavolo e ragionare su possibili soluzioni.

“La rinascita dei centri storici – conclude il presidente di Confimprese Palermo Giovanni Felice – passa da un insieme di provvedimenti cha va dall’attuazione di una programmazione delle attività commerciali, dai pubblici esercizi, ai generi alimentari e alle attività del settore non alimentare con particolare salvaguardia dei mercati storici. Noi siamo disponibili ad impegnarci in un percorso senza annunci roboanti ma non praticabili, senza fughe in avanti ma con provvedimenti razionali, logici, legittimi ed applicabili, a cominciare da una revisione dei costi di monetizzazione dei posteggi e dell’attuazione dei progetti a cui queste somme sono destinate, per continuare  nel solco di  una programmazione che tenga conto della cosiddetta Legge Franceschini, per  una riqualificazione dei mercati e delle vie che hanno fatto la storia del commercio a Palermo, tenendo conto delle mutate abitudini dei consumatori, ma avendo come riferimento provvedimenti anti-desertificazione commerciale e residenziale del centro  storico”.