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Cultura

Lo Zibibbo non si tocca: i tedeschi inciampano sull’uva di Pantelleria

di Andrea Fiore -





Quando la precisione tedesca incontra l’arte italiana di fare il furbo… e lo Zibibbo non perdona.

Nell’immaginario collettivo, i tedeschi sono precisi, ordinati e senza macchia. Ma quando l’economia tira vento contrario, ecco che diventano creativi come certi italiani un po’ furbetti. Solo che invece di imitare bene, scelgono la scorciatoia: vendere bottiglie di falso Zibibbo di Pantelleria spacciandole per originali.

Una volgare imitazione
Il nostro imprenditore tedesco pensava che bastasse un’etichetta per imbottigliare il sole, il vento e le pregiate vigne dell’isola. Risultato? Più di 30mila bottiglie spedite in giro per il mondo con scritto “Zibibbo”… ma si trattava di una volgare imitazione.

Dalle indagini è emerso che la società tedesca commercializzava il vino anche in Germania, Svizzera, Regno Unito, Norvegia, Canada, Taiwan, Giappone, Paesi Bassi, Belgio, Danimarca, Francia, Russia e Stati Uniti. Gli accertamenti svolti hanno consentito di individuare il deposito ubicato sull’isola e sottoporre a sequestro 5mila litri di prodotto vinoso, di cui 3.500 in corso di trasformazione e circa 1.500 litri di vino già imbottigliato ed etichettato con le false denominazioni Zibibbo di Pantelleria e Terre Siciliane Igt. I Carabinieri, meno distratti, hanno sequestrato tutto.

Morale della favola (in siciliano)
Gli italiani quando copiano i tedeschi provano a fare le auto di lusso, i tedeschi quando copiano gli italiani si inventano delle elementari furbate. Ma lo Zibibbo non si imita: o lo fai a Pantelleria, con le uve giuste, o non è Zibibbo.
Come direbbero a Valguarnera Caropepe: “Germanici, lassàtilu stari… chistu è vinu, nun è cosa vostra!”