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Il vertice di maggioranza a Palazzo d’Orleans

di Cesare Pluchino -





Troppo presto per capire i contenuti reconditi del vertice di maggioranza a Palazzo d’Orleans, in questi casi, comprendendo anche la delicatezza dei temi sul tavolo, le indiscrezioni trapelano goccia a goccia.

L’incontro, di oltre due ore, iniziato alle 12.30, ha cercato di avere, come leit motiv “la piena consapevolezza – si legge in una nota della presidenza della Regione condivisa con tutti i partiti – dei risultati conseguiti dal governo nei primi tre anni di mandato”.

Un tentativo di salvare il salvabile in un momento nel quale la ricandidatura del presidente non è certa come in un recente passato.

Lo stesso comunicato di Marcello Caruso, fedelissimo di Schifani, coordinatore regionale di Forza Italia in Sicilia, titola in questo senso, “Vertice maggioranza conferma sostegno e apprezzamento per lavoro del Governo Schifani”, e si rivela una smaccata elegia del Presidente e del suo lavoro, in un disperato tentativo di minimizzare e smussare gli angoli che hanno portato, dopo la Waterloo della manovra quater, a convocare un immediato vertice per tentare di comporre i cocci di una coalizione sbrindellata.

Conosciamo Caruso nel suo ruolo di cieco difensore del Presidente, ne conosciamo gli atteggiamenti tenuti nella vicenda che ha riguardato Forza Italia di Ragusa per l’ingresso del sindaco della città, Cassì, ma non si può diffondere una nota sul vertice, con toni così trionfalistici, inevitabilmente ridimensionati dalle cronache successive: Caruso si profonde in espressioni al limite del credibile.

“Il vertice di maggioranza che si è svolto oggi a Palazzo d’Orleans ha confermato la solidità e la coesione della coalizione che sostiene il governo del presidente Renato Schifani.

Esprimo pieno apprezzamento per il riconoscimento unanime, emerso da tutti gli alleati, dell’ottimo lavoro fin qui svolto dal governo regionale. 

Un lavoro concreto e misurabile su tutti i fronti strategici: dalla riorganizzazione dei conti pubblici regionali allo sviluppo economico del territorio, dal sostegno alle famiglie e alle attività produttive agli interventi strutturali.

Il clima costruttivo e responsabile del confronto odierno rappresenta la migliore premessa per proseguire con determinazione l’azione di governo.

Forza Italia conferma la propria piena fiducia nel fatto che quanto condiviso oggi trovi immediata e concreta applicazione, in un percorso di continuo dialogo e confronto fra tutti i partiti della coalizione, nei prossimi passaggi parlamentari all’Assemblea regionale siciliana, con l’approvazione di norme fondamentali per proseguire il percorso di rilancio della Sicilia sotto la guida del presidente Schifani.”

Presenti al vertice di maggioranza Fratelli d’Italia con il commissario regionale Luca Sbardella e e il capogruppo ARS Giorgio Assenza, la Lega con Nino Germanà e Luca Sammartino, la Democrazia Cristiana con   Totò Cuffaro e Carmelo Pace, il Movimento per l’Autonomia con Raffaele Lombardo e Roberto Di Mauro, Noi Moderati con Saverio Romano, Massimo Dell’Utri e Marianna Caronia, Forza Italia con Stefano Pellegrino e Marcello Caruso.

È stata subito eliminata ogni ipotesi di uno stop brusco alla legislatura, come già avevamo scritto, nessuno vuole andare a casa in anticipo. 

Resta sul tavolo la vicenda che ha determinato la rottura con Fratelli d’Italia, tanto che si fa strada l’ipotesi di una ricucitura che metterebbe a rischio la posizione di Iacolino, ancorché potrebbe essere tutelato con soluzioni alternative di alto livello.

Ma Fratelli d’Italia manifesta insofferenza, malcelata, anche nei confronti dello strapotere di Sammartino della Lega.

Di un tentativo di ricucitura fa parte anche l’endorsement nei confronti del presidente dell’Assemblea regionale, Gaetano Galvagno

Buoni propositi per modificare la legge elettorale, tutti concordi sulla necessità di abolire il voto segreto.

All’orizzonte si profila già la Finanziaria e si studiano le ineludibili contromisure per evitare altri incidenti di percorso, che partono da una concertazione spinta con tutte le forze politiche, senza mance e misure territoriali, c’è già chi pensa a misure per le imprese e le famiglie, misure per creare consenso interno ed esterno. 

In estrema sintesi un tentativo comune di archiviare quanto accaduto e rivolgere lo sguardo al futuro, consapevoli che non si può buttare al vento l’esperienza fin qui maturata.

Non è mancata, in apertura, una riflessione del Presidente Schifani sull’omicidio delle ultime ore a Palermo. 

Ciò che salva, almeno temporaneamente, il Presidente del Governo siciliano, sono i risultati conseguiti dall’inizio del mandato, azzeramento del disavanzo, crescita del Pil, miglioramento del rating da parte delle agenzie internazionali, all’incremento dell’occupazione e aumento delle entrate tributarie.

Del resto, appare chiaro che le forze politiche si trovano impreparate di fronte a nuove elezioni, Forza Italia non ha fatto ordine nel disordine interno, Fratelli d’Italia non ha definito i suoi nuovi equilibri dopo le disavventure del Presidente Galvagno.

Per questo, è venuto facile a Schifani lanciare messaggi di pace. “Sono più che certo che dal confronto leale e paritario di tutti noi avremo modo di chiarire e trovare ancora più slancio per il sostegno dell’azione del governo”, considera la crisi solo passeggera, anche se un autorevole personaggio come Totò Cuffaro ha detto che non si potrà dimenticare quello che è accaduto.

Ma ne sapremo di più nelle prossime ore.