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Test di Medicina. La prima prova tra segnalazioni di irregolarità, polemiche e rischio di annullamento 

di Francesca Gallo -





La prima prova del 20 novembre nell’ambito del “Semestre Filtro di Medicina”, post riforma, scorre nel caos diffuso, tra irregolarità segnalate, modalità del test, denunce e proteste da parte di studenti e possibili annullamenti.

Il fatto più grave riguarda la diffusione sul web, con l’esame ancora in corso, delle foto dei quesiti. Denunce dei ragazzi riferiscono di telefoni che squillavano all’interno dell’aula d’esame, di concorrenti che copiavano dal telefonino, di chi, invece, era munito di smartwatch e addirittura qualcuno persino di una radiolina nascosta dentro la sciarpa.

Il ministero dell’Università annuncia di aver avviato gli accertamenti per risalire ai responsabili. “Tutte le immagini attualmente in circolazione saranno trasmesse agli atenei – dicono dal Ministero – affinché possano essere individuati i responsabili e ripristinato il pieno rispetto delle procedure previste, incluso l’annullamento della prova”. 

Nell’assicurare il prosieguo dell’attività di monitoraggio per segnalare anche nuovi contenuti eventualmente pubblicati, dal Ministero si precisa che l’eventuale annullamento non riguarderà tutta la procedura, ma solo l’esame del candidato individuato come responsabile della diffusione delle immagini. Anche la Conferenza dei rettori assicura “totale intransigenza”.

Il nuovo test di Medicina

Quello che si è tenuto nella mattina di ieri, 20 novembre, nelle 44 sedi universitarie coinvolte in tutta Italia, è stato il primo appello nazionale del cosiddetto “Semestre filtro” che stabilisce la nuova modalità per accedere ai corsi di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina, Odontoiatria e Veterinaria, e fa seguito alla riforma voluta dal Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini che – come annunciato – avrebbe dovuto mettere fine al numero chiuso attraverso l’abolizione del test d’ingresso e garantire l’accesso libero ai corsi dell’area medica.

“Altro che abolizione del test – dicono gli studenti – non è cambiato nulla dal numero chiuso, anzi è peggiorato. Troppo limitato il tempo a disposizione per prepararsi e seguire la didattica a distanza delle tre materie fondamentali: Chimica, Fisica e Biologia”.

Quasi 2.400 gli iscritti al semestre filtro presso l’Università degli Studi di Palermo, a fronte di 785 posti complessivamente disponibili, così ripartiti: 561 per Medicina e Chirurgia, 154 per Medicina e Chirurgia ad indirizzo tecnologico, 20 per Odontoiatria e 50 per Medicina Veterinaria, con lezioni che si sono svolte interamente on line, attraverso una piattaforma a cui ogni studente può accedere con le proprie credenziali istituzionali.

In attesa di conoscere il risultato della prima prova del semestre aperto che verrà pubblicato entro il prossimo 3 dicembre, e con l’auspicio che l’attività d’indagine in corso avviata dal Ministero possa fare piena luce su quanto accaduto e denunciato da nord a sud del Paese, per gli studenti coinvolti ci sarà comunque un secondo appello fissato per il 10 di dicembre. Uno step che rappresenta un’ulteriore possibilità per chi ha scelto di non sostenere tutte e tre le prove o per chi non ha superato una delle tre prove. 

Per poter accedere alla graduatoria nazionale di merito, che sarà pubblicata il 12 gennaio sul portale Universitaly, ai fini della prosecuzione al secondo semestre, lo studente dovrà superare tutte e tre le prove con un voto minimo di 18/30.