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Terme di Sciacca. La Regione rilancia nuovo progetto di riqualificazione. 

di Francesca Gallo -





A breve la pubblicazione dell’avviso.

Dopo la delusione dello scorso bando andato a vuoto, il governo della Regione Sicilia ci riprova e rilancia un ulteriore progetto di riqualificazione delle Terme di Sciacca con la pubblicazione di un nuovo avviso esplorativo che recepisce le più recenti innovazioni normative e le indicazioni emerse dal confronto con gli operatori del settore. 

Cosa cambia rispetto al precedente avviso? Innanzitutto, la durata della concessione del complesso immobiliare, estesa fino a 99 anni e non più a 30 come prima, al fine di garantire tempi di ammortamento adeguati. La concessione mineraria resta fissata a 30 anni, rinnovabili. È stata inoltre eliminata la soglia minima del 51% di co-investimento privato, pur mantenendo l’obbligo di una significativa partecipazione di risorse proprie. 

Investimenti e condizioni per il rilancio delle Terme di Sciacca

Introdotto inoltre un requisito minimo di fatturato medio annuo di 5 milioni di euro negli ultimi tre esercizi e ridotto il canone di concessione mineraria allo 0,5% del fatturato annuo, così come stabilito dalla norma voluta dal governo Schifani e approvata dall’Ars all’inizio dell’anno. Prevista, inoltre, la possibilità di cumulare le risorse Fsc con altre risorse pubbliche aggiuntive, anche in fase di gestione. 

Il nuovo provvedimento fa seguito alla prima procedura esplorativa per il rilancio del termalismo in Sicilia, conclusasi lo scorso settembre, che allo scadere del termine, purtroppo, non aveva fatto registrare alcuna offerta in risposta all’avviso pubblicato dalla Regione per le manifestazioni d’interesse, la riqualificazione e la gestione degli impianti termali di Acireale, in provincia di Catania, e di Sciacca, nell’Agrigentino, disattivi ormai da anni. 

Già in quella occasione il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, lo aveva detto:  – “Prendiamo atto dell’esito che non è quello auspicato – dichiarò – ma non demordiamo, andremo avanti con nuovi bandi più attrattivi per gli operatori economici privati”.

A distanza di un mese ecco pronta una seconda procedura esplorativa, in virtù di quei 61 accessi alla piattaforma che già allora confermavano un interesse da parte degli operatori del settore, sebbene non siano seguite proposte effettive. 

Prossimi passi e visione strategica per le Terme di Sciacca e Acireale

“Il dialogo con gli operatori economici ci ha permesso di perfezionare l’avviso, rendendolo più aderente alle dinamiche del mercato termale e alle migliori prassi nazionali ed europee – dichiara adesso il governatore Schifani -. Si tratta di un progetto strategico per lo sviluppo della Sicilia, in grado di generare occupazione qualificata, destagionalizzare i flussi turistici e valorizzare le straordinarie risorse naturali del territorio».

Previsto un investimento di 50 milioni di euro attraverso un’operazione di partenariato pubblico-privato strutturata con lo strumento della finanza di progetto, che include concessione, progettazione, esecuzione dei lavori e gestione del complesso termale. L’avviso riguarda esclusivamente il complesso di Sciacca. 

Per le Terme di Acireale, il nuovo bando sarà pubblicato dopo il completamento degli interventi sul pozzo termale attualmente in corso. L’intervento rientra nell’ambito dell’Accordo per la Coesione sottoscritto nel maggio 2024 tra il governo nazionale e la Regione Siciliana, che destina complessivamente 90 milioni di euro alla riqualificazione dei due complessi termali.

La giunta di governo ha approvato la base giuridica del nuovo bando nella seduta di ieri pomeriggio. La pubblicazione è attesa nei prossimi giorni, ma si conosce già il termine di scadenza per l’inoltro delle istanze: il 27 febbraio 2026. Le proposte dovranno essere presentate esclusivamente tramite la piattaforma telematica TuttoGare.

Sulla validità del progetto, che può rappresentare una grande opportunità per gli investitori e per il territorio, c’è la ferma convinzione da parte del governo Schifani della necessità di restituire alla Sicilia due poli di eccellenza del turismo termale, quello di Sciacca e quello di Acireale, da troppo tempo abbandonati a se stessi in nome di scelte politiche e imprenditoriali incomprensibili. 

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