Assegnata la scorta al sindaco di Campobello di Licata, Vito Terrana, vittima di minacce
Sindaco minacciato: appena uscito dall’ufficio postale, è stato avvicinato da un concittadino che gli ha puntato una pistola alla testa.
Vittima dell’inquietante episodio, Vito Terrana, sindaco di Campobello di Licata (Comune della provincia di Agrigento), che si è immediatamente rivolto ai Carabinieri per denunciare l’accaduto.
L’aggressore è un 31enne campobellese che nei giorni scorsi aveva minacciato il primo cittadino sui social e per questo era stato denunciato alla Procura della Repubblica di Agrigento. A suo carico adesso è scattata un’ulteriore denuncia.
I militari dell’Arma interventuti sul posto hanno rinvenuto sull’automobile del giovane diversi oggetti atti ad offendere, un grosso martello, un ”piede di porco” e successive perquisizioni all’interno della sua abitazione hanno consentito di trovare persino un’ascia. Nei giorni scorsi l’uomo aveva avvicinato il sindaco Terrana a cui, con insistenza, aveva chiesto un posto di lavoro e qualche sussidio.
“Tutto avrei pensato nella mia vita, tranne che subire minacce” – dichiara ancora scosso il sindaco minacciato, Vito Terrana -. “In questi sei mesi di sindacatura – dice – ho sempre sostenuto la mia comunità con spirito di servizio e dedizione, così come ho sostenuto, senza indugi, anche questo giovane con delle criticità, da cui sono stato agganciato su faceboock per una richiesta di aiuti. Aveva bisogno di generi alimentari. Era sabato – ricorda il primo cittadino – e così ho allertato il servizio di pronto intervento sociale del Comune per predisporre una consegna di beni di prima necessità. E da lì è partito il mio dramma” – commenta.
Il primo cittadino di Campobello di Licata si ritrova a subire continue minacce da parte del giovane che aveva necessità di soldi e di benzina.
“Ovviamante – dichiara Terrana – non potrei mai dare disposizioni ai servizi sociali del Comune di elargire somme di denaro a chi ha delle criticità e delle dipendenze. Le dipendenze vanno contrastate non assecondate”.
Ha sporto regolare denuncia, ma qualche giorno dopo, in pieno centro storico, se lo vede sbucare all’improvviso, lo aggredisce e gli punta un’arma alla tempia. A prima vista, un’arma a tutti gli effetti, poi risultata un’arma giocattolo priva del tappo rosso. Ma la paura è stata tanta.
“La verità – commenta il sindaco minacciato – è che amministrare una comunità è diventato troppo difficile. Io comunque vado avanti e continuerò ad amministrare come ho sempre fatto fino ad oggi, con fermezza, decisione, slancio, fermo restando che mi aspetto una risposta decisiva da parte dello Stato”.
Al sindaco Terrana, intanto, è stata assegnata la scorta da parte dei Carabinieri.
Diversi gli attestati di solidarietà: da parte del nuovo prefetto di Agrigento Salvatore Caccamo e da Carmelo Pace, capogruppo della DC all’Ars. “Quanto accaduto nelle scorse ore a Campobello di Licata ci lascia molto scossi – commenta Pace – è un gesto gravissimo, ma siamo certi che le forze dell’ordine sapranno mettere in campo ogni azione in loro possesso per evitare il ripetersi di gesti del genere, violenze che, anche se dettate dalla disperazione, vanno fermamente condannate”.
Da circa un anno la madre del 31enne denunciato si trova ricoverata in una struttura per chi è vittima di violenze, subite, in questo caso, proprio dal figlio.
“E’ un soggetto da attenzionare, un soggetto che ha dato disturbo al vicinato, un soggetto che ha bisogno di essere curato. Nonostante quello che ho subito – dichiara il sindaco Vito Terrana – la mia amministrazione si è sempre distinta per un’attenzione particolare nei confronti dei disagiati e dei più deboli e continuerò a sostenere con forza i più fragili e i soggetti con svantaggio”.