Siap lancia l’allarme sicurezza a Catania: pochi uomini smistati male
Che esista un problema di sicurezza a Catania è fuor di dubbio. In queste pagine ne abbiamo ampiamente parlato nei mesi e nelle settimane scorse, anche in virtù di quanto, gravissimo, successo il 30 gennaio alla Villa Bellini. Un problema, quello della sicurezza, che viaggia insieme alla carenza, atavica, di personale nelle forze dell’ordine. In particolare la questione riguarda in modo particolare il corpo di polizia e le difficoltà che quest’ultimo sta affrontando: tra carenze di personale, inefficienza del piano di controllo del territorio e spreco di risorse. A lanciare l’allarme è uno dei sindacati, il Siap, attraverso il suo segretario provinciale Tommaso Vendemmia. Partiamo dalla carenza di personale: secondo il Siap il numero di pattuglie è drasticamente diminuito rispetto al 2015, rendendo difficoltoso il controllo del territorio. Le politiche di spending review e il Decreto Madia, infatti, hanno ridotto il personale da 118.000 a 90.000 unità, con un ulteriore decremento previsto a 108.400 nel 2027. Questa carenza di personale, secondo il sindacato, ha un impatto negativo sulla sicurezza pubblica e sulla capacità di contrastare le organizzazioni criminali. Altra questione è quella che riguarda una, presunta, inefficienza del piano di controllo del territorio. Il Siap, infatti, sostiene che il piano coordinato di controllo del territorio è obsoleto e non rispecchia le esigenze attuali della città. Il numero eccessivo di strutture di polizia e il presidio delle sedi istituzionali, peraltro, richiedono un gran numero di agenti, sottraendoli al controllo del territorio. Una situazione, già di per se complicata, che sarebbe aggravata da uno spreco di risorse. Secondo il Siap, infatti, la dispersione delle risorse umane in diverse sedi è un problema significativo, come del resto il presidio delle sedi istituzionali con personale in divisa. Tutta una serie di fattore che, poi, si palesano in uno spreco di risorse. Ma non solo: tra le altre criticità rappresentate dal sindacato di polizia c’è anche la sospensione, nonostante i fondi siano stati stanziati, della realizzazione della Cittadella di Polizia a Librino. Poi c’è anche un problema burocratico ed uno, altrettanto importante, economico legato al mancato pagamento degli straordinari in arretrato dal maggio del 2022. Dal Siap, però e per fortuna, non arrivano solo critiche, ma anche delle soluzioni, anzi delle possibili soluzioni. Per esempio l’accorpamento degli uffici in un’unica struttura da prendere in affitto. Oppure la riduzione del numero di presidi fissi e aumento delle pattuglie sul territorio tale da mettere in pratica una vera e propria razionalizzazione dell’utilizzo delle risorse umane. La situazione della Polizia di Catania è critica e richiede un intervento urgente. Le soluzioni proposte, seppur valide, necessitano di una rapida e concreta attuazione. La sicurezza del territorio e la tutela dei cittadini non possono essere messe a rischio da inefficienze e carenze strutturali. Anche per questo, sempre dal Siap, arrivano anche delle richieste. Si parte dall’assunzione di nuovo personale per colmare le carenze; la revisione del piano di controllo del territorio per renderlo più efficace; la razionalizzazione dell’utilizzo delle risorse umane e finanziarie. Oltre a questo, sempre secondo Tommaso Vendemmia e il sindacato si dovrebbe procedere alla sburocratizzazione delle procedure per snellire l’operatività della Polizia e, non in ultimo, al pagamento delle spettanze ( come detto gli straordinari) che sono rimasti in arretrato.