Sgominata banda del “cavallo di ritorno”: sette arresti tra Bagheria, Ficarazzi e Villabate
Un articolato blitz dei Carabinieri del Gruppo di Monreale ha portato alla luce un vero e proprio sistema criminale attivo tra Bagheria, Ficarazzi e Villabate. Su richiesta della Procura della Repubblica di Termini Imerese, il G.I.P. ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di sette persone, ritenute responsabili – a vario titolo – di furto, estorsione aggravata, ricettazione e spaccio di stupefacenti. Altre otto risultano indagate a piede libero.
L’indagine, condotta dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Bagheria nel secondo semestre del 2024, ha consentito di disarticolare una banda di giovani italiani specializzata nei furti di auto e moto, seguiti da richieste di denaro ai proprietari per riottenere il mezzo: il classico “cavallo di ritorno”.
Il modus operandi
Il gruppo operava con uno schema consolidato. Dopo aver rubato il veicolo – spesso lungo la suggestiva ma isolata litoranea tra Aspra e Mongerbino – i malviventi contattavano le vittime attraverso profili social falsi, fingendo di essere intermediari “di buona volontà”. Per la restituzione dell’auto o della moto chiedevano cifre comprese tra 200 e 800 euro, garantendo poi le indicazioni sul luogo in cui ritrovare il mezzo.
Molti proprietari, spaventati dal rischio di non rivedere più il proprio veicolo, sceglievano di pagare, alimentando così un circuito illecito ben organizzato.
L’attività investigativa
Grazie a un paziente lavoro di pedinamenti, intercettazioni e controlli stradali, i Carabinieri sono riusciti a documentare dieci episodi di furto, quattro estorsioni consumate e due tentate, oltre a due casi di ricettazione e tre episodi di spaccio di cocaina e hashish.
Il crescendo di denunce registrato durante l’estate ha consentito agli investigatori di ricostruire l’intera rete criminale, composta da soggetti giovani ma già esperti nel muoversi tra social network, contatti anonimi e pagamenti rapidi.
L’operazione, oltre a restituire sicurezza ai cittadini del comprensorio bagherese, rappresenta un importante successo per l’Arma, che ha messo fine a un sistema di estorsioni che univa tecnologia, furbizia e intimidazione.
