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Cultura

“Sconfinati” a Caltanissetta lo spettacolo che racconta i migranti

di Elisa Petrillo -





di ELISA PETRILLO-“Sconfinati” a Caltanissetta lo spettacolo che racconta i migranti

Il Teatro Comunale Regina Margherita di Caltanissetta da oggi fino al 26 aprile si trasforma in un crocevia di destini e storie umane con la messa in scena di “Sconfinati”. Questa produzione teatrale, una delle più coraggiose e impattanti della stagione, ha infranto la quarta parete, immergendo gli spettatori nell’angosciante realtà dei migranti che affrontano il viaggio disumano attraverso il Mediterraneo. La narrazione ha posto il pubblico nei ruoli dei migranti stessi e degli scafisti, in un viaggio interattivo che ha dato voce a chi la sorte ha messo alla prova. Si assiste a una simbiosi tra spazio scenico e pubblico; il teatro diventa mare, diventa barcone, diventa speranza e tragedia. Gli attori, tra cui Valentina Ferrante, Micaela De Grandi, Federico Fiorenza, Luca Fiorino e Ramzi Harabi, non si limitano a recitare, ma fungono da mediatori emotivi, conducendo gli spettatori attraverso le testimonianze autentiche dei sopravvissuti. In quest’opera di teatro verità, la regia mette in luce il dramma senza scadere nel pietismo, ma offrendo piuttosto una crudele e nuda riflessione sulla condizione umana. Il pubblico non è più solo osservatore ma testimone attivo, chiamato a confrontarsi con il dilemma morale che queste storie sollevano. Donne e uomini che hanno attraversato il deserto e subìto le violenze più crude e per i quali quel
viaggio spesso è l’inizio di un’ennesima schiavitù. Il pubblico viene quindi condotto da attori-
scafisti e attori-migranti attraverso vari spazi del teatro nella simulazione del mercato di esseri
umani nel deserto, nel dramma delle carceri libiche e poi “invitato” a salire sul palcoscenico-
imbarcazione dove sperimenta la traversata in mare con l’ausilio di videoproiezioni (di Giovanna
Mangiù) e soundscapes (di Armando Nilletti). Lo spettacolo si conclude con due finali possibili, stabiliti di volta in volta: lo sbarco sulla terraferma e la speranza di una vita possibile in un luogo che possa accoglierli, oppure il naufragio con la barca che si inabisserà tra i neri flutti del mare aperto. A ogni replica lo spettatore non saprà mai cosa aspettarsi, proprio come il migrante che intraprende il cammino e non conosce il suo destino. La stagione “Dialoghi. Un palcoscenico eclettico” prosegue domenica 5 maggio con lo spettacolo per ragazzi, fuori abbonamento, “Tata Cettina”.