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La LAV favorevole alla proposta di riforma per i criteri di riparto dei fondi destinati ai Comuni per la lotta al randagismo

di Cesare Pluchino -





Premiare la spesa e non i risultati concreti nella riduzione del randagismo è un approccio inefficace e ingiusto. Serve invece un modello che incentivi la prevenzione, la sterilizzazione e le adozioni responsabili, non la permanenza dei cani nei rifugi.

“Esprimiamo quindi il nostro pieno sostegno alla proposta volta a riformare il modello di riparto dei fondi regionali destinati ai Comuni siciliani per la lotta al randagismo, ai sensi della L.R. 3 agosto 2022, n. 15. – dichiara Resi Iurato, responsabile della sede di LAV Ragusa – L’attuale sistema di assegnazione, che distribuisce 5 milioni di euro l’anno sulla base delle spese rendicontate, infatti, finisce per premiare indirettamente i Comuni con più ricoveri in canile, incentivando la gestione passiva del problema anziché la sua risoluzione alla radice”.

La proposta prevede un nuovo modello di riparto a doppia quota: una quota ordinaria del 50% destinata a tutti i Comuni per garantire la gestione di base e una quota vincolata del 50%, erogata solo ai Comuni che certifichino, entro la fine dell’anno, risultati concreti in materia di prevenzione del randagismo, nel rispetto delle condizioni sanitarie, della L.R. 15/2022 e della collaborazione con ASP e associazioni animaliste riconosciute.

LAV propone inoltre di introdurre un principio di miglioramento progressivo, con l’impegno per i Comuni a incrementare annualmente del 30% le attività preventive rispetto all’anno precedente, destinando almeno il 10% della quota vincolata alla sterilizzazione felina, un intervento fondamentale e troppo spesso trascurato.

Per questo rivolgiamo un appello al Presidente della Regione Sicilia, all’Assessore alla Salute, all’Assessore alle Autonomie Locali e al Presidente della Prima Commissione dell’ARS affinché sostengano e inseriscano questa riforma nel prossimo dibattito sulla Legge Finanziaria Regionale.

“I fondi pubblici devono diventare una leva strategica per risolvere il problema del randagismo, non per mantenerlo. Investire in prevenzione – sterilizzazione, microchippatura, adozioni e censimenti – significa benessere animale, sicurezza pubblica e un risparmio economico per la collettività”, aggiunge Resi Iurato di LAV Ragusa.

LAV rinnova infine il suo invito ai cittadini a non acquistare animali, ma ad adottarli nei canili e a sostenere le amministrazioni che lavorano per svuotarli, e non per riempirli. 

“È tempo di un modello virtuoso, etico e finalmente efficace per la Sicilia e per tutto il Paese”, conclude Resi Iurato.

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