Rifiuti: sit-in lavoratori Kalat a Palermo il 5 luglio. Ricostruzione impianto mai partita
La protesta in programma il 5 luglio davanti alla sede dell’assessorato all’Energia.
Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti gestito da Kalat ambiente, a Grammichele (Catania), e la ricostruzione, finanziata attraverso il Fesr, non è mai partita. Anzi, quelle risorse, che dovevano essere spese entro il 31 dicembre del 2023, sono andate perdute. Mentre oggi la regione non ha ancora trasferito la prima tranche di 878mila euro, il 7,45% del finanziamento concesso per la ricostruzione con un decreto del 2022. Lo denunciano la Cgil e la Funzione pubblica Sicilia, con Francesco Lucchesi, segretario confederale regionale, e Gaetano Agliozzo, segretario generale della Funzione pubblica Sicilia, preoccupati per il futuro dei lavoratori in cassa integrazione, se ci saranno ancora ritardi. Le due sigle hanno chiesto un incontro urgente all’assessore regionale all’Energia e ai Servizi di pubblica utilità e annunciano per venerdì 5 luglio un presidio dei lavoratori, a partire dalle 10, davanti alla sede dell’assessorato.
“A dicembre – sottolineano Lucchesi e Agliozzo – scadrà la cassa integrazione per i 37 lavoratori interessati. È, quindi, urgente che ci siano risposte immediate sulla piena ripresa produttiva dell’impianto e del servizio. È paradossale che in una Sicilia in piena emergenza per i rifiuti, uno degli impianti più virtuosi per il riciclo rimanga inutilizzato. Chiediamo al presidente Schifani di intervenire in prima persona su questa vicenda”. I sindacati chiedono di avere “certezze” e che “adesso si faccia presto”.