Rete ospedaliera Sicilia, Faraoni risponde ai sindaci: “Non dicono la verità”
L’assessore regionale alla Salute, Daniela Faraoni, difende la nuova rete ospedaliera Sicilia approvata dal governo Schifani e dall’Ars, replicando alle critiche di alcuni sindaci del Palermitano che hanno manifestato malcontento, arrivando perfino a rivolgersi al prefetto Massimo Mariani.
Parlando a margine dell’inaugurazione del rinnovato reparto di astanteria dell’ospedale Villa Sofia e dei nuovi locali di genetica medica del Cto, Faraoni ha chiarito:
“Capisco l’impegno dei sindaci nel tutelare la salute dei cittadini, ma non è corretto dire che non siano stati ascoltati. Abbiamo incontrato tutti i primi cittadini della Regione. Non si può dunque affermare che non ci sia stato dialogo”.
Nuovi posti e ridistribuzione delle risorse
Secondo l’assessore, la revisione della rete ospedaliera Sicilia non rappresenta un taglio indiscriminato, ma una riorganizzazione basata su dati oggettivi:
- eliminati 367 posti letto a fronte di un calo della popolazione;
- introdotti 208 posti in oncologia,
- aggiunti 50 per malattie infettive,
- 48 per patologie respiratorie e
- 110 per la rete di emergenza-urgenza.
“Questi posti – ha spiegato Faraoni – sono stati rimodulati e potenziati laddove c’era reale necessità, togliendoli invece a chi li aveva disponibili ma non utilizzati”.
Inaugurazione a Villa Sofia
Durante la cerimonia inaugurale al presidio di Palermo, il direttore generale del Villa Sofia Cervello, Alessandro Mazzara, ha sottolineato l’importanza dell’investimento:
“Con i nuovi reparti di astanteria e genetica medica compiamo un passo significativo. Il paziente ha il diritto di essere accolto in ospedale in un ambiente che lo faccia sentire quasi a casa”.
Le nuove strutture ospedaliere mettono a disposizione 16 posti letto aggiuntivi e un laboratorio avanzato per la diagnosi delle malattie genetiche, dotato di tecnologie di ultima generazione.
La visione per la sanità siciliana
Faraoni ha concluso ribadendo che la sanità in Sicilia sta andando verso un modello più moderno e vicino ai bisogni dei cittadini:
“La riorganizzazione non è un passo indietro, ma un salto in avanti. Stiamo costruendo una rete più efficiente e più attenta alle esigenze reali della popolazione”.
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