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Salute

Pronto soccorso: le nuove direttive per ridurre le attese

di Elisa Petrillo -





In un ambiente sanitario in cui l’efficienza e la tempestività delle risposte sono essenziali, il pronto soccorso degli ospedali nella provincia di Siracusa si trova al centro di una significativa trasformazione.
Alessandro Caltagirone, commissario straordinario dell’ASP di Siracusa, ha preso l’iniziativa di affrontare fronte a fronte il problema del sovraffollamento e la qualità deficitaria dei servizi, dando il via a un ambizioso programma di riforme.
Dopo mesi di consultazioni e analisi approfondite, in cui si sono coinvolti tutti gli attori chiave del sistema sanitario locale — dai direttori medici dei presidi ospedalieri ai rappresentanti delle risorse umane e delle organizzazioni sindacali — Caltagirone, assieme ai direttori Salvatore Madonia (sanitario) e Salvatore Lombardo (amministrativo), nonché con il supporto di Santo Pettignano, direttore del SIFA, ha delineato una serie di misure stringenti.
Le riunioni svoltesi hanno evidenziato gravi criticità: i pronto soccorso sono spesso ingolfati da un elevato numero di pazienti classificati con codice bianco, cioè casi non urgenti che rallentano significativamente il flusso operativo.
Un’alta percentuale di questi pazienti, stanchi delle lunghe attese, opta per un abbandono volontario prima di ricevere assistenza, aggravando ulteriormente il carico di lavoro del personale e riducendo l’efficacia delle cure prestate agli altri pazienti. Per combattere queste inefficienze, la nuova direttiva, efficace immediatamente, mira a introdurre percorsi assistenziali più snelli e a ridurre drasticamente i tempi di attesa, con lo scopo di garantire un accesso rapido e adeguato ai servizi di emergenza.
Una delle innovazioni principali riguarda la gestione dei pazienti in codice bianco: dopo il triage, verranno indirizzati verso strutture alternative come ambulatori, guardie mediche o percorsi dedicati già operativi, sia ospedalieri che territoriali, basati sulla specificità delle loro condizioni mediche. La direttiva stabilisce anche che la permanenza nella sala di “attesa assistita” non debba superare i 90 minuti dalla valutazione medica finale, e che le consulenze specialistiche siano garantite entro un’ora dalla richiesta del medico di pronto soccorso. Questi interventi sono supportati da sistemi informatici avanzati per il tracciamento tempestivo delle attività mediche.
Un’altra misura cruciale introdotta per affrontare la cronica carenza di posti letto include la necessità per i medici di reparto di comunicare quotidianamente al Bed Manager i posti letto che si renderanno disponibili il giorno successivo a seguito delle dimissioni programmate, che dovranno avvenire entro le ore 9 del mattino per consentire la pronta disponibilità del posto letto.
Alessandro Caltagirone ha enfatizzato il suo impegno per un sistema sanitario che non solo risponde prontamente alle emergenze, ma che lo fa con un rispetto scrupoloso della dignità del paziente e della professionalità del personale.
Le nuove disposizioni, ha assicurato, sono solo l’inizio di un continuo processo di valutazione e miglioramento: “Con queste azioni, riaffermiamo il nostro impegno a garantire un’assistenza sanitaria di alta qualità, che sia effettivamente vicina alle esigenze dei cittadini.”
Questo progetto di riforma segna un significativo passo avanti per l’ASP di Siracusa, mettendo in luce un modello di gestione sanitaria che potrebbe servire da esempio per altre regioni del paese, dimostrando che è possibile migliorare in modo concreto la qualità e l’efficienza dei servizi di emergenza.