Pochissima acqua negli invasi. Crisi idrica a Palermo: al via il piano
In Sicilia l’inverno è stato più che mite, forse una Primavera allungata. Le scarse piogge hanno fatto crollare il volume degli invasi del 50%. Così a Palermo, a partire da venerdì, scatta il piano d’emergenza dell’Amap: riduzione della pressione in rete per garantire l’acqua sino al prossimo inverno. Le riserve idriche disponibili per la distribuzione nelle reti dei 47 comuni, gestiti da Amap, che avevano raggiunto già dall’inizio dell’anno corrente livelli di allerta, non hanno subito miglioramenti. Un’equazione logica. Si puntava sul mese di marzo – solitamente mese instabile e che storicamente ha sempre regalato giornate di copiosa pioggia nell’isola – ma quest’anno non è stato così. “Le riserve disponibili per la distribuzione idrica nelle reti dei 47 Comuni affidati in gestione ad Amap – dicono dall’azienda -, che avevano raggiunto già dall’inizio dell’anno corrente livelli di allerta, non hanno subito miglioramenti per effetto delle modeste precipitazioni che si sono verificate tra fine febbraio e inizi di marzo”. Situazioni di particolare criticità si registrano nei serbatoi Scanzano, Piana degli Albanesi, Poma e Rosamarina in cui si registra una diminuzione dei volumi complessivi superiore al 50% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. E altri abbassamenti continuano a registrarsi anche nei livelli delle falde idriche sotterranee di tutta la provincia, coinvolgendo pure sorgenti e pozzi. E allora non può che scattare il razionamento, un primo grande campanello d’allarme verso mesi di siccità. “Una misura – spiega l’Amap -necessaria per far in modo che i volumi sin ora immagazzinati possano consentire l’alimentazione delle reti fino alla prossima stagione invernale”. Per quanto riguarda Palermo, per cui erano già state individuate delle zone in cui sono state operate delle lievi riduzioni di pressione già da metà di gennaio, verranno attuate, a partire da venerdì, ulteriori e più consistenti riduzioni con conseguenti diminuzioni delle pressioni. “Misure – aggiunge Amap – che potranno comportare, in alcuni punti dei distretti interessati, anche l’assenza di erogazione durante gli orari di massimo consumo”. E’ quindi molto probabile che in orari mattutini e serali possa esserci uno stop all’erogazione. “Non possiamo pensare di affrontare l’emergenza siccità solo con il razionamento dell’acqua o la compensazione dei danni, servono strategie e soluzioni a lungo termine per affrontare un’emergenza che nei prossimi mesi ed anni rischia di mettere in ginocchio la Sicilia – dice il deputato della Lega Nino Minardo – bisogna cominciare a ragionare oltre l’emergenza, lo stato di crisi è utile se al contempo si lavora ad una programmazione di medio-lungo termine che preveda le infrastrutture per affrontare sia la siccità e un sostegno a livello tecnico per le aziende perché possano lavorare in condizioni di carenza d’acqua. Nel Mediterraneo ci sono paesi come la Spagna che si stanno muovendo meglio e prima di noi ed altri come Israele che hanno una esperienza nella lotta alla siccità che può insegnarci molto. Dobbiamo confrontarci con queste realtà, in particolare con paesi come Israele che riescono a coltivare nel deserto”.