Pnrr in Sicilia, il paradosso della spesa: miliardi fermi e rendicontazioni a zero
Sanità, istruzione, lavoro, infrastrutture sociali: i pilastri che avrebbero dovuto sostenere la rinascita della Sicilia attraverso il Pnrr oggi poggiano su fondamenta vuote. L’ultimo report della Cabina di regia regionale fotografa un quadro allarmante: in diversi settori chiave non è stato rendicontato neppure un euro. Un dato che, a sei mesi e mezzo dalla scadenza del giugno 2026, mette a rischio la credibilità e la tenuta stessa del piano di investimenti europei nell’Isola.
Gli indicatori parlano chiaro. La missione “Inclusione e coesione”, che conta 1.913 progetti per oltre 222 milioni di euro, mostra pagamenti per 88 milioni ma rendicontazione zero. Anche la missione “Salute”, la più imponente con 1,1 miliardi di euro su un totale di 1,8 miliardi gestiti da Palazzo d’Orléans, si ferma a 370 milioni di spesa e appena 99 milioni certificati.
Il paradosso si ripete in quasi tutti i dipartimenti regionali. Il Dipartimento tecnico non ha speso un solo euro dei 500 mila previsti. Il Dasoe, braccio sanitario dell’assessorato, su 53 milioni ha certificato solo il 2% della spesa. Nel settore Istruzione, mille progetti per 67 milioni risultano finanziati quasi per metà ma senza alcuna rendicontazione. Peggio ancora la Formazione professionale, con 13 milioni impegnati e nessuna certificazione, e il Dipartimento Lavoro, con 45 milioni spesi su 142, ma anche qui zero euro rendicontati.
Un cortocircuito amministrativo che – a detta dell’assessore all’Economia Alessandro Dagnino, convocato a Roma per chiarimenti – sarebbe dovuto a un “disallineamento tecnico” tra i sistemi informatici Regis (ministeriale) e Score (regionale). “I dati non sono allineati – ha spiegato Dagnino – ma gli impegni di spesa raggiungono l’87%, pari a 1 miliardo e 374 milioni, e i pagamenti il 38%”. Una giustificazione che però convince poco, né tra le opposizioni né tra gli alleati.
