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Agricoltura

Perché il clima cambia l’agricoltura. È l’Isola dei frutti tropicali

di Marco Gullà -





di MARCO GULLA’ – Perché il clima cambia l’agricoltura. È l’Isola dei frutti tropicali

Cambia il clima e cambia anche l’agricoltura siciliana. Meno agrumi e ulivi e sempre più frutti tropicali. E poi mango, avocado e papaya. Per la Sicilia una sorta di switch di colture, in un periodo di cambiamento climatico. Il clima della Sicilia è diventato estremo e altalenante a causa della tropicalizzazione, un processo di trasformazione della macchia mediterranea in aree tropicali con fioritura di piante fuori dal proprio habitat naturale. E così nel catanese c’è chi da anni coltiva avocado: “Il clima lo permette – dice Andrea Passanisi, produttore di Giarre – tra l’altro i terreni fertili alle pendici dell’Etna favoriscono la coltivazione di frutti tropicali ma anche avocado e mango. Ovvio che non sempre è così, anche perché il clima a volte diventa estremo per queste piante ma possiamo ritenerci soddisfatti”. C’è una richiesta sempre più alta di queste colture, ecco perché molti produttori siciliani hanno interrotto la coltivazione di arance e ulivi e hanno metamorfizzato il loro lavoro: “Vero – sottolinea Paolo Inglese, professore di Arboricoltura Generale – si coltivano molti avocado, mango, papaya, il nostro clima ormai lo permette e c’è un’altissima richiesta per queste colture. Ma in Sicilia già da anni che si va verso questa direzione, sta cambiando il nostro clima e quindi a sua volta cambia anche la nostra agricoltura”. E poi c’è anche chi ha prodotto anche il primo caffè dal dialetto siciliano. “Sono stato in Guatemala e ho capito che forse potevamo osare, così è nato il progetto del caffè palermitano – dice il torrefattore Arturo Morettino – al momento la nostra scommessa si sta rivelando vincente”. Ovvio che la Sicilia – climaticamente – non sarà mai l’Ecuador e l’Etiopia, ma già da anni nell’isola si assiste a inverni miti con temperature sopra la media: “Si pensa al caffè in Sicilia perché il clima al momento lo permette – aggiunge il professore Inglese – e perché c’è anche una grande richiesta da parte delle aziende, delle torrefazioni. Si sta iniziando a coltivare anche il caffè ma ovviamente il nostro clima non permetterà di coltivarlo per 12 mesi”. Non è la prima volta che in Sicilia si tenta di produrre un caffè a km 0: già agli inizi del Novecento un gruppo di agronomi dell’orto botanico di Palermo aveva tentato di seminare caffè, ma il progetto si era infranto contro il gelo dell’inverno del 1912, che aveva ucciso tutte le piante. Ora che l’emergenza climatica sta irrimediabilmente tropicalizzando l’agricoltura mediterranea della Sicilia, un caffè Made in Italy non sembra più essere un’utopia. Nella geografia delle origini del caffè, quella Morettino è una delle piantagioni più a Nord rispetto alle tipiche terre tropicali e nasce da un atto d’amore del torrefattore, in uno dei viaggi nelle “Terre del caffè”, in cui rimase affascinato da alcune piantagioni e maturò così il sogno di creare una coltivazione di caffè proprio in Sicilia. “Dalla conca d’oro alla conca rossa, come il colore delle nostre drupe – osserva Morettino – ovvio che non ci auguriamo di rubare il mestiere alle terre dei tropici, però il sogno di poter vedere queste piante nella nostra Palermo è davvero incredibile”. E in effetti proprio nel quartiere San Lorenzo, tra clacson e ritmi altissimi, entrando nella piantagione dei Morettino, ci si isola dal mondo esterno. Le drupe baciate dal sole “siciliano” sono un richiamo di cambiamento. “Le caratteristiche sensoriali di questo caffè nativo di Sicilia sono un risultato unico che ci riempie di orgoglio – spiega Morettino, quarta generazione della famiglia di torrefattori di Palermo – la natura ci ha dato un segnale forte che merita di essere ascoltato e valorizzato. Stiamo assistendo a forti cambiamenti climatici che devono farci riflettere sul presente e sul futuro della nostra terra, che ha mostrato segnali di insofferenza e rischi per le tradizionali colture quali gli agrumi”. Una Sicilia più tropical, una terra che si vuole adattare al cambiamento climatico in corso.