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Cronaca

Palermo, sequestrati oltre 10 mila “Labubu” contraffatti: maxi blitz della Guardia di Finanza

di Andrea Scarso -





Dalle vetrine dei centri commerciali alle pagine di TikTok: i “Labubu”, quei curiosi pupazzi dagli occhi spalancati e dal sorriso strampalato, sono diventati un fenomeno planetario. In Italia – e in particolare a Palermo – il loro successo ha però attirato anche l’ombra della contraffazione. Nelle scorse ore, la Guardia di Finanza ha messo i sigilli a più di 10 mila esemplari falsi in sette diversi punti vendita del capoluogo siciliano, per un valore potenziale stimato in oltre mezzo milione di euro.

Le indagini, coordinate dal gruppo Pronto Impiego, sono partite dal web: i militari hanno monitorato profili social e piattaforme di e-commerce dove i pupazzi venivano offerti a prezzi sensibilmente inferiori rispetto al mercato ufficiale. Da lì, i controlli nei negozi di giocattoli della città, compresi quelli appartenenti a note catene, dove i falsi Labubu si mescolavano tra prodotti autentici, confondendo anche i clienti più attenti.

In un esercizio commerciale, all’interno di un centro commerciale, le Fiamme Gialle hanno rinvenuto oltre tremila peluche pronti per la vendita e decine di scatole “blind box” ancora da assemblare — le stesse confezioni a sorpresa che hanno contribuito a rendere i Labubu un oggetto di culto tra adolescenti e collezionisti.

I “Labubu” originali, nati dal genio dell’artista di Hong Kong Kasing Lung e distribuiti dal marchio Pop Mart, sono diventati oggetti di desiderio globale grazie all’esposizione sui social e al sostegno di star internazionali, dal K-pop a David Beckham. Il loro costo parte da circa 35 euro, ma i modelli più rari raggiungono cifre da capogiro: un esemplare in edizione limitata è stato battuto all’asta a Pechino per 130 mila euro.

I falsi sequestrati a Palermo, pur riproducendo fedelmente loghi, colori e confezioni, erano realizzati con materiali di scarsa qualità. Secondo la Finanza, erano stati acquistati senza documentazione fiscale e provenivano da canali di importazione non ufficiali.

Sette i titolari denunciati all’autorità giudiziaria per commercio di prodotti contraffatti. Solo nel 2025, a Palermo, la Guardia di Finanza ha sequestrato oltre mezzo milione di articoli falsi, tra abbigliamento, profumi e accessori di lusso.

Un mercato parallelo che si nutre della moda virale e che, come dimostrano i Labubu, riesce a infiltrarsi perfino nel mondo dei giocattoli, dove l’innocenza del collezionismo incontra sempre più spesso il lato oscuro del business.