Omicidio-suicidio Palermo, dubbi sulla dinamica
Si infittisce il mistero attorno alla tragica morte dei coniugi palermitani, il commercialista Pietro Delia e l’agente di polizia municipale Laura Lupo, trovati morti nella loro abitazione in via Notarbartolo sabato scorso, entrambi con ferite da arma da fuoco.
Inizialmente gli inquirenti hanno pensato a un omicidio-suicidio: la Lupo è stata trovata con la pistola in mano, e si ipotizzava avesse sparato al marito prima di suicidarsi.
Anche il fatto che l’appartamento, situato al terzo piano, fosse chiuso dall’interno e non presentasse segni di effrazione aveva rafforzato questa teoria.
Ora però i risultati delle autopsie hanno rimesso tutto in discussione.
Laura Lupo infatti, che presentava due ferite da arma da fuoco, una al collo e una alla testa, non avrebbe potuto realisticamente spararsi alla testa dopo essersi sparata al collo.
I corpi sono stati scoperti dalla figlia dei due, che vive al piano inferiore. Preoccupata per non aver avuto notizie del padre, con cui aveva un appuntamento di lavoro, ha chiamato i vigili del fuoco che hanno forzato l’ingresso e trovato i cadaveri.
Gli inquirenti continuano le indagini per chiarire le circostanze di questa drammatica vicenda e segosa trattarsi di omicidio-suicidio.
La tragedia si sarebbe consumata tra le 6.30 e le 7 del mattino di sabato 4 maggio.
Purtroppo le ipotesi da analizzare sulla dinamica sono ancora molte e il movente dietro questo drammatico evento rimane ancora da chiarire.
Secondo quanto raccontano vicini, amici e parenti, non c’erano grandi frizioni nella coppia, solo un certo malessere attribuito in parte alla gelosia della donna.
I due però erano tornati a vivere insieme dopo un periodo di separazione.
Una storia bruttissima – ha commentato il comandante della polizia municipale di Palermo Angelo Colucciello – che ci ha colto tutti di sorpresa. Nessuno poteva immaginare un epilogo così drammatico. La nostra collega era una persona caratterizzata da grande pacatezza e signorilità nel tratto e nel comportamento. Svolgeva l’attività di agente della polizia municipale negli uffici del giudice di pace con grande professionalità e preparazione. Era irreprensibile”.