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Cronaca

Omicidio Bacchi: il Tar nega i funerali pubblici

di Redazione -





Un nuovo colpo al cuore per una mamma che ha perso un figlio per una banale lite scoppiata in una discoteca di Balestrate, in provincia di Palermo.
Non saranno, infatti, celebrati – di nuovo – i funerali di Francesco Bacchi, il giovane ucciso durante una rissa nei pressi della discoteca Medusa.
I giudici della quarta sezione del Tar Sicilia hanno respinto la richiesta di sospendere il provvedimento del questore di Palermo che per motivi di ordine pubblico aveva vietato i funerali pubblici.
Alla decisione del Questore si era opposta la madre del giovane che aveva presentato un ricorso al Tar di Palermo e iniziato una raccolta firme per far celebrare il funerale pubblico al figlio. Ma nonostante il nuovo tentativo da parte di Daniela Vicari, i funerali del giovane non verranno celebrati.
Dell’omicidio di Bacchi, è accusato Andrea Cangemi, 20 anni di Partinico, che al momento si trova ai domiciliari. Diversi altri ragazzi invece sono stati denunciati per la rissa. L’autopsia sul corpo del giovane ha confermato la presenza di diversi traumi in più parti del corpo, in particolare alla testa, al collo e al torace, ma resta ancora da capire quale sia stato il colpo mortale. Il ragazzo dopo essere stato picchiato, nella rissa che ha coinvolto circa sette persone, è morto all’ospedale di Partinico dove era giunto in condizioni disperate.
Nella mattinata del 19 gennaio 2024 si sono svolti, in forma strettamente privata, i funerali di Bacchi all’interno del cimitero. A Partinico in tanti tra amici e conoscenti si erano riuniti in piazza con striscioni e palloncini per dire addio al 20enne.
“Mio figlio è stato proprio aggredito e massacrato, io non posso accettare quanto accaduto – ha detto Daniela Vicari sull’omicidio del giovane-. Francesco era un ragazzo meraviglioso che aveva tanti sogni da realizzare, mi manca mio figlio, mi mancano le sue battute, mi manca tutto di lui. Per poter continuare a vivere e ottenere giustizia per mio figlio io voglio sapere che quello è all’ergastolo, perché non posso accettare una morte di questo genere. Voglio giustizia, non chiedo altro, in che stato viviamo?”