Notte delle luci a Terrasini, per ricordare il terremoto del 1726
Anche quest’anno a Terrasini (Palermo) si rinnoverà tra il 1 e 2 Settembre un’antichissima tradizione, la Notte delle luci.
La sera del primo settembre, qualche minuto prima della mezzanotte, le campane della Chiesa Madre suoneranno a stormo, mentre i fedeli davanti alle proprie abitazioni accenderanno dei lumi attorno ai quali si raccoglieranno in preghiera. Si tratta di una tradizione, dai contorni popolari e religiosi, tramandata di generazione in generazione e le cui origini risalgono a quasi 300 anni fa, quando un violento terremoto, l’1 settembre 1726, interessò la città di Palermo e i comuni vicini.
La Notte delle Luci celebra il ricordo dello scampato pericolo della notte del 1 e 2 Settembre 1726. Era la notte del 1 settembre 1726, quando un terremoto dalle dimensioni disastrose colpì Palermo, causando la morte di oltre 200 persone e un numero incalcolabile di feriti. Terrasini fu salvata da quella catastrofe e il miracolo venne attribuito all’intercessione di Maria SS. delle Grazie. L’Arcivescovo di Palermo, il 22 Settembre 1726, dispose che annualmente nella notte tra il 1 e il 2 Settembre le campane suonassero a festa in ricordo dello scampato pericolo. A Terrasini, il barone La Grua stabilì l’annuale suono delle campane in accordo con l’Arcivescovo e come segno di legame con il Senato palermitano.
Rievocazione storica del terremoto del 1726 attraverso le parole dello storico palermitano Antonio Mongitore (1663 – 1743): “Ad ore quattro meno cinque minuti fu sentito con terribili scosse un formidabil terremoto. Fece prima, come da me fu inteso, una scossa. Indi dopo momentaneo intervallo successe un traballamento veementissimo, che terminò in un agitamento eguale; benchè in varie parti fu variamente intenso. Il danno, che fece colla cadutae rovina di molte cose, fu nei luoghi ove ol porto antico, che cingevan la città. Il terrore e confusione nella notte fù grande. S’aprirono le chiese, ricorrendo tutti per confessarsi. Molti corsero nei piani della città, e molti uscirono fuori le porte. Tutti chiedevano a Dio perdono e pietà.”