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Maria Rosaria Omaggio e la Sicilia

di Redazione -





[di Gabriele Bonafede]

Scomparsa l’attrice romana di origini napoletane che amava l’Isola e i siciliani, grande interprete dell’unico film con regia di Muzzi Loffredo: “Occhio nero, occhio biondo e occhio felino …..”

“Il vero titolo di ‘Occhio nero, occhio biondo, occhio felino….’ è così: con cinque puntini”, sottolineava Maria Rosaria Omaggio quando ne parlava. Da quel film ideato, girato e autoprodotto da una grande artista siciliana, Muzzi Loffredo, all’inizio degli anni ’80, Maria Rosaria ha sempre avuto la Sicilia nel cuore. Ed è sempre tornata in Sicilia per quanto possibile.

Maria Rosaria ci ha lasciati poche ore fa. E adesso quei cinque puntini di sospensione tornano ancora più forti alla memoria. Perché sembra che ci ricordino una storia che continua comunque: l’amore e l’ammirazione che l’attrice romana aveva per la Sicilia e per i siciliani. Un amore e un’ammirazione sconfinati. Ci teneva molto a ricordare che era in qualche modo “siciliana d’adozione”. E che solo con la forza narrativa ed esplosiva della Sicilia avrebbe girato quello straordinario film della Loffredo: con un superbo copricapo, raccontando la storia e le storie millenarie dell’Isola.

Attrice di una bellezza unica e straordinaria, ha saputo interpretare l’anima e l’identità caratteristica della Sicilia con una immedesimazione senza pari. Raccontava che Muzzi Loffredo esclamava spesso durante le riprese l’espressione “Come sei grazioasa!”, con l’inflessione tutta siciliana della “o” tendente alla “a”….. e con quei cinque puntini sempre presenti. Amava sottolineare anche attraverso il linguaggio quel legame personale con il nostro mondo: isolato eppure annodato a tutte le culture del Mediterraneo attraverso l’ossimoro delle frontiere. La Sicilia era una fonte d’ispirazione continua, una luce tra le luci. E che luce!

Cinquanta pièce teatrali, ventinove film, diciotto fiction televisive, ma anche scrittrice, radio, incontri televisivi e soprattutto una grande maestra di vita e di arte nel mondo del teatro e dello spettacolo, goodwill ambassador per l’infanzia alle Nazioni Unite, istruttrice di Taijiquan ….. 

Due film con altrettanti premi oscar: Andrzej Wajda e Woody Allen. “Ambedue con un nome o cognome che inizia con la W. Evidentemente devo fare un film con Wim Wenders”. Ma Wim Wenders non ha vinto l’Oscar….. “Prima o poi lo vincerà…..”, rispondeva. Sempre con quei cinque puntini proiettati verso il futuro, verso l’arte, verso l’ispirazione.

Amava la sua città, Roma, e amava Napoli. Grande amica di Luigi Magni, sapeva recitare ovviamente in romanesco e in napoletano. Ma la Sicilia era il vero sole del suo slancio artistico.

In Sicilia Maria Rosaria Omaggio era tornata recentemente, più volte, con il suo spettacolo teatrale dedicato a Oriana Fallaci. Aveva una straordinaria somiglianza fisica con la grande giornalista, ma la sua interpretazione andava ben al di là di questo. Eccelsa la sua Fallaci nel film di Wajda “Walesa – L ’uomo della speranza”, diventava trascinante e folgorante nella sua rappresentazione a teatro.  

 “Cara Maria Rosaria. Ci hai lasciati. Hai iniziato il tuo nuovo viaggio verso la spiritualità che tanto amavi. Sei stata un’amica affettuosa, illuminante, presente. Donna bella e colta. Mancherai tanto anche ai miei cagnolini, a cui dicevi, dai un bacio da zia Marò R.I.P”, si legge sul profilo Instagram dell’attrice, come riporta il bel ricordo pubblicato dal quotidiano La Sicilia.

E con Marò, come preferiva essere chiamata dagli amici, va in un’altra dimensione anche quella luce assoluta e stupefacente che pervade l’orizzonte della Sicilia.

[Gabriele Bonafede]

Maria Rosaria Omaggio