La Prefettura accende i riflettori sui lavori del Mondello Palace Hotel
La ristrutturazione del Mondello Palace Hotel, uno degli interventi più significativi inseriti tra i progetti finanziati con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, è finita, così come scrive Repubblica Palermo, sotto la lente del prefetto di Palermo. Al centro dell’attenzione, i rapporti fra la società che gestisce l’albergo, la Mondello Palace Hotel srl, e l’impresa che ha preso parte ai lavori, la G.M. Edil srls, riconducibile alla famiglia Genova e recentemente destinataria di un provvedimento interdittivo antimafia.
Il provvedimento della Prefettura, guidata da Massimo Mariani, prevede ora un’analisi approfondita della posizione della società che conduce l’hotel e che ha in gestione la commessa finanziata con fondi pubblici. È già stata convocata la dirigenza della Mondello Palace Hotel srl per un’audizione formale, così come stabilito dall’articolo 92 del Codice Antimafia. L’incontro consentirà di valutare gli eventuali elementi di rischio di infiltrazioni mafiose e di offrire all’azienda la possibilità di fornire le proprie controdeduzioni.
Possibili scenari: commissariamento o interdittiva
Al termine del procedimento, il prefetto potrà adottare due diversi provvedimenti: un commissariamento temporaneo – da sei mesi a un anno – nel caso in cui emergano “situazioni di agevolazione occasionale”, oppure una nuova interdittiva qualora i tentativi di infiltrazione mafiosa risultino sistemici.
Un iter analogo era stato avviato di recente anche nei confronti della Mondello Immobiliare Italo Belga, società proprietaria dell’immobile e già commissariata con la nomina di tre esperti incaricati di vigilare su ogni atto amministrativo e gestionale.
Finanziamento Pnrr e contraddizioni
L’intervento di riqualificazione del Palace Hotel rientra nella Missione 1, Componente 3, Investimento 4.2.5 del Pnrr, e prevede un contributo pubblico a fondo perduto di circa 920 mila euro su un investimento complessivo che supera 1,4 milioni. Dopo la pubblicazione di alcune inchieste giornalistiche, la società Immobiliare Italo Belga aveva precisato che la G.M. Edil aveva svolto solo “attività marginali e provvisorie” legate alla messa in sicurezza del cantiere, per importi contenuti e non riconducibili alla ristrutturazione vera e propria. Tuttavia, fino a pochi giorni fa, mezzi riconducibili alla stessa impresa risultavano ancora presenti nell’area dei lavori.
Un progetto ambizioso ma ombre pesanti
Il Mondello Palace Hotel rappresenta da sempre uno dei simboli più riconoscibili del litorale palermitano. L’intervento di restyling, avviato due anni fa, era stato salutato come un tassello strategico nella riqualificazione turistica del quartiere, grazie anche all’accordo siglato tra il gruppo Accor – colosso dell’hotellerie internazionale – e la Italo Belga, storica proprietaria dell’immobile.
Ma accanto ai buoni propositi si è fatta strada una serie di ombre che rischiano di compromettere il progetto. Nella G.M. Edil, infatti, aveva lavorato anche Bartolo Genova, figura nota alle forze dell’ordine e fratello dell’amministratore Rosario Genova. Il successivo licenziamento di Bartolo – avvenuto subito dopo l’avvio delle indagini – non è bastato a fugare i sospetti della Prefettura, che ha ritenuto quella decisione tardiva e strumentale.
La Prefettura non abbassa la guardia
Mentre l’interdittiva a carico della G.M. Edil resta pienamente efficace, i mezzi dell’impresa continuano a essere avvistati in diversi cantieri tra Mondello e Tommaso Natale, dove la società starebbe ancora operando per commesse private.
La nuova indagine della Prefettura apre così un capitolo delicato su come vengono gestiti i fondi europei del Pnrr in Sicilia, e soprattutto su quanto siano ancora vulnerabili gli appalti pubblici alle interferenze della criminalità organizzata.
In un contesto in cui trasparenza e vigilanza dovrebbero rappresentare i pilastri della ripresa, l’ombra delle infiltrazioni mafiose torna a lambire uno dei progetti più ambiziosi per il rilancio del turismo palermitano.
