Leggi:

Attualità

La flessione dei prestiti alle imprese siciliane

di Gabriele Bonafede -





I segnali del mercato del credito in Sicilia non sono incoraggianti. Da vari studi di ricerca si evince infatti una flessione dei prestiti a famiglie e imprese siciliane, soprattutto le piccole imprese, in un contesto di rialzo dei tassi di interesse, riduzione degli sportelli bancari e aumento del tasso di deterioramento – e quindi dei livelli di rischio.

Secondo il recente Report di Bankitalia sull’Economia siciliana “Nel corso del 2023 la crescita dei finanziamenti al settore privato non finanziario si è gradualmen­te attenuata, fino ad arrestarsi: a dicembre la variazione annua era pari al -0,2 per cento.”

“L’andamento è attribuibile alla flessione dei prestiti alle imprese – continua il report – e al rallentamento di quelli alle fa­miglie. Nel complesso, la dinamica dei prestiti ha risentito, in un con­testo di rialzo dei tassi di interesse, della contrazione della domanda di credito da parte della clientela.”

“Nel primo trimestre dell’anno in corso, in base a dati provvisori, la dinamica dei finanzia­menti al settore privato non finan­ziario si è ulteriormente indebolita (-0,4 a marzo)”, afferma lo stesso report di Bankitalia.

A fronte della flessione dei prestiti alle imprese in Sicilia, della riduzione della liquidità e dell’innalzamento dei tassi di interesse, l’Assoesercenti sostiene che va migliorato il clima di fiducia tra banche e imprese siciliane. 

Così il presidente di Assoesercenti Salvo Politino nel commentare i dati a inizio luglio: “È necessario migliorare il clima di fiducia tra banche e imprese. Le difficoltà delle une e il tasso di rischiosità delle altre non permettono al territorio di sfruttare gli effetti di una nuova ripresa degli investimenti. Come associazione di categoria non potendo ovviamente intervenire né sulle politiche creditizie delle banche né sui criteri di affidamento e di valutazione del merito creditizio della clientela, dobbiamo agire per rimuovere gli ostacoli e le fragilità strutturali del territorio attraverso interventi diretti, ad esempio, a promuovere la formazione finanziaria degli imprenditori, a favorire l’innovazione, a supportare soprattutto le micro e piccole imprese nei loro rapporti con il sistema bancario, spesso caratterizzati da asimmetria e opacità informativa proprio a causa della bassa dimensione aziendale.” (Fonte).

Inoltre, il numero delle banche operanti in Sicilia è diminuito. Secondo Assoindustria, su dati Bankitalia, “Nel 2023, il settore bancario siciliano ha continuato a subire trasformazioni significative. Il numero di banche operanti con propri sportelli in Sicilia è sceso a 41, con 15 di queste aventi sede amministrativa nella regione, in netto calo rispetto al passato”.

Anche il numero di sportelli è diminuito nel 2023 rispetto al 2022: ben 56 sportelli in meno. Il numero di comuni siciliani serviti da banche è passato da 253 a 244. Ciò vuol dire che quasi il 40% dei comuni siciliani è privo di sportelli bancari fisici e può contare sullo sul banking telematico.

Tuttavia, il livello di accesso ai servizi bancari è rimasto stabile grazie alla presenza di 756 sportelli postali e all’aumento dei contratti di home banking. La Sicilia registra infatti un aumento dell’utilizzo dell’online banking e delle relative operazioni. Ormai i bonifici in Sicilia sono effettuati online nel 92% dei casi.