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La doppia faccia del Ponte: Salvini spinge, Messina protesta

di Redazione -





Le due facce della medaglia che, in questo caso, potrebbero essere raffigurate o sostituite dai due estremi di un ponte. Perché è proprio di un ponte che si parla, quello certamente più discusso della storia italiana e, forse, di quella più settoriale dei ponti che attraverso fiumi o tratti di mare. Il ponte in questione non ha bisogno di particolari presentazioni, perché anche i muri sanno che si tratta di quello, possibile, sullo stretto che separa Sicilia e Calabria: le due facce della medaglia sono, invece, le parole di Salvini da lato e le contestazioni all’Ad della società Stretto di Messina, Ciucci, dall’altro lato. Andiamo per ordine e partiamo dal ministro delle infrastrutture, nonché vicepresidente del consiglio che ha ribadito il suo personale obiettivo, ovvero “di aprire i cantieri entro il 2024 dopo 53 anni”. Lo ha detto durante un convegno sul trasporto pubblico a Milano, provando anche a tracciare un po’ di storia. “La società stretto di Messina – ha detto – è nata per legge nel dicembre 1971. È il ponte più studiato”. Il riferimento, in questo caso, è alle polemiche degli ultimi giorni che hanno riguardato le prove sismiche e per il vento legate al progetto. “Il ponte – ha ribadito Salvini – è stato già testato negli anni 2000 nella galleria del vento. Se il comitato tecnico scientifico ha dato il parere favorevole al progetto all’unanimità con alcune raccomandazioni, sostenere che facciamo un ponte che non resiste al vento è demenziale. Ho imparato che più alte sono le infrastrutture più resistenti sono ai terremoti. È stato tutto studiato”. E in un congresso dedicato al trasporto pubblico, non poteva mancare un accenno a quello che, dal punto di vista economico, potrebbe portare la costruzione del ponte, non solo per la Sicilia. “Secondo uno studio terzo d’Open Economics, la ricaduta positiva sul territorio nazionale sarà di 20 miliardi di euro. La Lombardia – ha aggiunto il ministro per le infrastrutture – sarà la regione che avrà più ricadute economiche. Essendo la regione più industrializzata, una parte di aziende e professionisti coinvolti saranno lombardi”. Poi c’è il capitolo, tanto battuto dai contrari, delle opere basilari che mancano in Sicilia. “il costo del ponte – ha spiegato Salvini – è meno della metà del costo di tutte le opere annesse e connesse compreso il costo delle tre fermate della metro di Messina” e “il ponte non è solo quei 3,3 km perché stiamo investendo 30 miliardi di euro sulle autostrade e sulle ferrovie in Sicilia e altrettanti in Calabria. Oggi, al contrario di 15 30 anni fa, non fare il ponte sarebbe economicamente demenziale”. E per la seconda volta in pochi minuti ha usato demenziale, che invece è quello che, magari, pensano del ponte stesso i contrari che sempre ieri hanno contestato Ciucci a Messina durante l’audizione dell’Ad in consiglio comunale. Una contestazione che ha, addirittura, fatto slittare i lavori. “Quello che stanno facendo- sostengono i No Ponte nella persona dell’ex sindaco Messinese Accorinti- è un crimine contro l’ambiente, devastare un posto così straordinariamente bello, un posto con una biodiversità straordinaria. Queste persone avranno sulla coscienza di lasciare morire un luogo come questo che è sacro”. Lo stesso Ciucci ha comunque incontrato la stampa per spiegare, invece, le ragioni del si, che poi sono praticamente le stesse di Salvini. “Il rischio sismico – ha detto – e il vento sono due temi che sono stati dibattuti da anni con ragionamenti continui. Il ponte per le sue caratteristiche resiste a terremoti con magnitudo superiore al settimo grado della scala Richter, per il vento il ponte ha un disegno alare costruito e immaginato proprio per considerare il vento e la velocità ad oltre 250 chilometri orari forse 300, ma la massima velocità del vento registrata sullo Stretto è stata di 100 chilometri orari ovviamente per brevi periodi”. Sempre Ciucci ha poi ribadito, come del resto Salvini, le immense potenzialità del ponte stesso: “Credo che il ponte sia importantissimo per i trasporti, poiché unirà i sistemi ferroviari e stradali di due regioni, ma è anche una componente di un itinerario più lungo che arriva fino a Helsinki”.